Estra, Tar del Lazio: confermata inconferibilità di Macrì. Verso il Consiglio di Stato

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"Deludente l'adesione del Tar del Lazio a quanto deliberato da Anac", commenta Francesco Macrì alla notizia che il Tribunale Regionale ha respinto il ricorso. La decisione, attesa da quattro mesi, porta la firma della presidente Concetta Anastasi.

Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso di Francesco Macrì, di Estra e del Comune di Arezzo, contro la delibera di Anac che a novembre del 2021 lo aveva dichiarato decaduto dal ruolo di presidente di Estra che ricopriva dal 2016. Il Tar del Lazio, che si occupa anche di questioni nazionali e quindi non inerenti solamente al proprio territorio di giurisdizione, con sentenza a firma del presidente Concetta Anastasi, ha respinto dunque l'istanza presentata da Gaetano Viciconte, avvocato di Francesco Macrì, che, sulla base di precedenti analoghi, aveva chiesto il reintegro del suo assistito in quanto "Estra non è una società di diritto privato sotto controllo pubblico e la nomina di Macrì non sarebbe stata fatta esclusivamente dal Comune di Arezzo, ma dal cda di Estra, senza collegamenti con il patto sociale". Niente di tutto questo per Anac prima e Tar poi: l'incarico è "inconferibile" in base alla legge Severino. Non poteva infatti considerarsi decorso il cosiddetto "periodo di raffreddamento" di 2 anni previsto per legge: nel caso di specie, dalla carica di consigliere comunale alla presidenza di Estra. Si tratta del "concreto distanziamento temporale nell’esercizio delle funzioni svolte in relazione agli incarichi oggetto del d.lgs. 39/2013, al fine di assicurare l’effettivo allontanamento dagli incarichi, secondo le intenzioni del legislatore. Pertanto, nel computo del periodo di raffreddamento, il termine é da intendersi sospeso per tutta la durata di un incarico inconferibile, cioè prima della scadenza del predetto periodo; il termine riprende a decorrere dalla cessazione dell'incarico inconferibile". In sostanza, l'inconferibilità scatta quando vengono attribuite a Macrì deleghe gestionali dirette. La nomina di Macrì alla presidenza di Estra, al centro di uno dei filoni del cosiddetto processo Coingas che va avanti al Tribunale di Arezzo, è destinata a far discutere ancora: lo stesso esponente di Fratelli d'Italia ha infatti annunciato di voler ricorrere al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar: "Confido nelle alte competenze dei componenti del Consiglio di Stato, questa sentenza non scioglie alcun nodo giuridico e anzi potrebbe rivelarsi un precedente pericoloso".

 

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