Soccorritori aggrediti col coltello, attimi di terrore per i volontari della Misericordia di Arezzo

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Intervenuti in un soccorso, i componenti di  un equipaggio inviato con l’ambulanza d’emergenza, sono stati fatti oggetto di un grave episodio di aggressione fisica da parte di persona armata di coltello. Giani: "Tempi non facili per il volontariato".

Attimi di concreto pericolo per la propria incolumità fisica e conseguente autentico spavento sono stati quelli vissuti proprio lunedì, scorso 8 agosto dai componenti di un equipaggio di soccorso inviato con l’ambulanza d’emergenza in un codice “psichiatrico”, secondo l’attribuzione di codifica data dal 118.

All’arrivo sul posto, la persona – già in stato di agitazione psicomotoria – ha dato del tutto in escandescenze, inseguendo i due soccorritori nel tentativo di colpirli con una vistosa coltella da cucina.

Tentativo non andato a segno sulle persone data la loro prontezza nel sottrarsi alla minaccia, bensì solo sull’esterno dell’ambulanza dentro cui i due soccorritori si sono precipitosamente rifugiati, con danni all’automezzo sanitario.

Grazie all’intervento delle forze dell’ordine è stato poi possibile, una volta tranquillizzato il “paziente”, condurlo adeguatamente scortato presso il pronto soccorso dell’ospedale cittadino.

Tutta la Misericordia di Arezzo si stringe di solidarietà sostegno intorno ai due giovani soccorritori per l’increscioso accaduto…nella consapevolezza che il loro ruolo già così delicato e complesso da svolgere, oggigiorno possa purtroppo comportare anche questo genere di rischi!

Un abbraccio fraterno dal Governatore prof. Pier Luigi Rossi a entrambe i giovani soccorritori a nome di tutte le componenti della Misericordia di Arezzo.

Il Presidente nazionale della Confederazione delle Misericordie d’Italia, dr. Domenico Giani, esprime la propria vicinanza d’animo ai Volontari tutti, specialmente – in questo caso – a quelli della Misericordia di Arezzo, in particolare ai due soccorritori incorsi in un episodio violento ad alto rischio.

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«Sono tempi non facili, questi, per il volontariato. E talvolta, oltre a tutte le difficoltà che incombono sulle Confraternite, oltre all’aumentata delicatezza e complessità di un ruolo, quello del soccorritore, che richiede sempre più formazione e professionalità, e il cui contributo al miglioramento del livello della sanità territoriale è a maggior ragione insostituibile, ci si mette anche il caso particolare che, per quanto improbabile a verificarsi, non è poi più così tanto raro come un tempo.

Un episodio, in questo frangente, di una violenza imprevedibile e cieca, che solo per un soffio e grazie alla prontezza dei due malcapitati nel cogliere al volo il rischio e nel reagire per disimpegnarsi in tempo dalla minaccia, non è finita in modo molto peggiore.

Oltretutto, i due giovani della Misericordia di Arezzo, rimasti incolumi, sono poi riusciti – con l’aiuto delle forze dell’ordine – a completare comunque la missione, assicurando il paziente alle dovute attenzioni ospedaliere.

Desidero esprimere tutto il senso della mia vicinanza interiore a questi due encomiabili volontari, anche perché attraverso il loro operato testimoniano la responsabilità di un ruolo, quello del soccorritore, fatto di preparazione e disponibilità, che riguarda tutte le Misericordie. Che riguarda tutti noi e l’intera comunità.

Questa consapevolezza di avermi accanto a loro, insieme all’abbraccio fraterno d’affetto, siano d’augurio e motivazione ai due giovani e ad ogni volontaria o volontario di tutte le Misericordie d’Italia affinché continuino a prestare con cuore il proprio nobile operato d’aiuto al prossimo.»  

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Romano Barluzzi

Romano Barluzzi

Highlander dalle molte vite, tra cui ne spiccano due - da tecnico sociosanitario e da istruttore subacqueo - coltivo con inguaribile curiosità la passione per i mestieri più a rischio d'estinguersi, perciò mi ostino a fare il giornalista.