Omicidio fratelli Talarico, 10 indagati a distanza di 16 anni
Martedì 8 marzo l'incidente probatorio per la verifica del DNA degli indagati con quello ritrovato sui cadaveri di Angelo e Ettore, freddati a colpi di pistola alla nuca e sepolti in un bosco nel Valdarno il 7 aprile 2006. Due giorni dopo il macabro rinvenimento. Intervenne anche Gualtiero Bassetti.
Filippo e Raffaele Bubbo, Eliseo Greco, titolare di un’azienda edile in Valdarno, il fratello Giovanni Greco, in carcere in Calabria, Fiore e Tommaso Gentile, anch'essi detenuti, Mario Gigliotti, Domenico Colosimo, Giuseppe Rocca e Vincenzo Iervasi. Sono tutti calabresi i 10 indagati per omicidio in concorso e soppressione dei cadaveri dei fratelli Angelo ed Ettore Talarico, 42 e 35 anni, originari di Cerva (Catanzaro), uccisi a colpi di pistola e poi sepolti in una buca in zona boschiva a Terranuova Bracciolini. L’iscrizione nel registro degli indagati è finalizzata alla comparazione del Dna, da eseguirsi con incidente probatorio fissato per l’8 marzo. Per gli inquirenti e l'accusa, sostenuta dalla pm della Direzione Distrettuale antimafia Giuseppina Milone, si trattò di un’esecuzione di ‘ndrangheta. L’accertamento tecnico in incidente probatorio verrà eseguito confrontando il DNA degli indagati con quello repertato all'epoca in loco e sui cadaveri, rinvenuti il 9 aprile 2006, a 48 ore dalla scomparsa dei fratelli da San Giovanni Valdarno. Proprio a San Giovanni Angelo ed Ettore Talarico si erano trasferiti da alcuni mesi e lavoravano come muratori. Lo riferisce il quotidiano La Nazione. Il drammatico fatto di cronaca, che subito apparve come un'esecuzione legata al mondo della criminalità organizzata, destò grande scalpore e preoccupazione in tutto il Valdarno, tanto che intervenne anche l’allora Vescovo di Arezzo, oggi presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, lanciando un appello agli assassini: «Chi sa qualcosa che possa tornare utile alle indagini lo comunichi alle forze dell’ordine».
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