Operaio morto in ditta, una comunità in lutto. La Procura vuole vederci chiaro

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Casentino in lutto: Francesco Brenda lascia due figli e un immenso vuoto in chi lo ha conosciuto. Operaio esperto, da più di 30 anni svolgeva questo tipo di attività. La Procura ha aperto un fascicolo per chiarire le cause della tragedia sul lavoro consumatasi nella ditta Mariotti di Bibbiena. 

La caduta nel macchinario che frantuma le pietre destinate ad essere trasformate in calcestruzzo è stata fatale per Francesco Brenda, operaio di 51 anni dell'azienda Mariotti Calcestruzzi di Bibbiena, in località la Nave. Classe 1970, risiedeva a Bibbiena in zona Santa Maria, lascia due figli di 8 e 14 anni e un grande vuoto in tutta la comunità casentinese, ancora sotto shock per l'accaduto. Brenda svolgeva da una vita questo lavoro, era esperto nell'utilizzo dei macchinari, ma qualcosa non è andato per il verso giusto, nella rigida mattinata casentinese di ieri, intorno alle 10. E questo qualcosa dovrà essere chiarito dall'indagine aperta dal sostituto procuratore di Arezzo Marco Dioni, coadiuvato dai tecnici i cui accertamenti dovranno stabilire se si sia trattato di errore umano o se vi siano state, in quel cantiere, delle mancanze dal punto di vista della sicurezza sui luoghi di lavoro. L'allarme è stato lanciato dai colleghi di Brenda, che lo hanno visto scivolare senza scampo all'interno del macchinario in azione; in breve sono intervenuti sul luogo dell'incidente in località La Nave a Bibbiena, l'automedica, un'ambulanza della Misericordia di Talla, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri casentinesi. E' stato richiesto in un primo tempo anche l'elisoccorso Pegaso, poi purtroppo fatto rientrare. Pietose e complesse le operazioni di estrazione del corpo dell'uomo ormai senza vita dalla stretta implacabile dell'acciaio. Sono stati attivati, ciascuno per propria competenza, il PISLL, servizio di prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e l'Ispettorato del lavoro. A Bibbiena e in tutto il Casentino è forte il cordoglio di parenti, amici e colleghi di Francesco, in attesa di poterlo salutare per l'ultima volta, mentre sulla piaga che non trova soluzione degli incidenti e delle morti sul lavoro, tornano ad esprimersi in queste ore le organizzazioni sindacali e le istituzioni.

Giulia Bartoli, segretaria generale Fillea Cgil Toscana

“Un’altra giornata nera sul fronte della sicurezza sul lavoro, in particolare nel settore dell’edilizia. Un’altra giornata inaccettabile, di dolore e rabbia", dichiara Giulia Bartoli. In attesa delle conclusioni degli enti competenti sulla dinamica di questi incidenti sul lavoro, non si può non allargare lo sguardo sulla situazione del settore dell’edilizia: nel 2021, periodo, gennaio-novembre, gli incidenti sul lavoro sono cresciuti del 22% rispetto allo stesso periodo del 2020 (2369 contro 1940). In particolare, novembre 2021 segna un +64% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (2369 infortuni contro 188). Tra 2021 e 2020 sono aumentati gli incidenti anche tra le fasce di età più giovani: la ricerca spasmodica di personale, in questa fase di ripresa del settore, fa peccare in sicurezza, formazione e prevenzione. La troppo fretta nell'usufruire dei bonus fiscali, la scarsità di strutture adeguate, il poco tempo per la formazione e i ritmi di lavoro sono un mix esplosivo. E’ importante che, nell’utilizzo delle risorse e degli incentivi pubblici, si selezionino le imprese serie che rispettano le regole, non quelle che nascono dalla mattina alla sera: occorrono più filtri nell’accesso alle risorse, ne va della sicurezza sul lavoro, della legalità, della corretta applicazione dei contratti.  La politica deve porsi il problema, così come deve porsi quello dell’esigenza di maggiori controlli e ispezioni nei cantieri, bene le nuove assunzioni di ispettori ma in questa fase di boom del settore bisogna attivare delle task force urgentemente”.

Cisl Arezzo

Ancora un infortunio mortale in edilizia, ancora una ennesima vita spezzata per un operaio edile di 51 anni dipendente di un’azienda produttrice di calcestruzzo e materiale inerte a Bibbiena. Su quanto successo interviene la Cisl ponendo l’allarme sulla soglia di attenzione che non deve mai, per nessun motivo, venire meno. “In relazione a quanto successo, ed alle attribuzioni di responsabilità che dovranno essere al vaglio degli inquirenti – affermano Serafino Marino e Gilberto Pittarello della FILCA CISL aretina – crediamo che ogni possibile controllo, debba dare risalto a quanto previsto dal Testo Unico in materia di salute e sicurezza sui posti di lavoro“. Sulla tragedia occorsa crediamo che nessuno debba puntare il dito su qualcuno, ma si debba verificare se quanto disposto dalle normative in materia di sicurezza, così come previsto dal piano operativo di sicurezza e di valutazione del rischio sia stato effettivamente osservato. “Chiediamo solo che gli enti ispettivi, da qui e in futuro, in relazione al tipo di attività lavorativa, come in questo caso estremamente pericolosa, verifichino che quanto appreso attraverso i corsi di formazione professionale svolti dai lavoratori e dai datori di lavoro venga da tutti osservato con estrema attenzione. Solo allora potremmo definire quanto successo una tragedia! “Questa è la motivazione che ci porta a sottolineare l’importanza della formazione, anche più volte ripetuta, in quanto unico strumento indispensabile per aumentare la soglia di attenzione per chi lavora e riuscire a diffondere quella ‘cultura della sicurezza’ che farà evitare in futuro di trovarci in situazioni come queste dove, al di là delle responsabilità, esiste ad oggi una famiglia distrutta dal dolore, senza più un padre e senza più un marito, ora più che mai economicamente bisognosa che, per un tragico fatto successo, non potrà più avere il proprio caro".

Alla riflessione dei rappresentanti degli edili della CISL si aggiunge quella della segretaria generale Silvia Russo: “Non possiamo più tollerare morti sul lavoro: 55 tragedie accertate in Toscana nel 2021, di cui 3 nel territorio aretino. Quella di oggi è un ennesimo colpo alla credibilità dell’impegno complessivo delle istituzioni per la sicurezza sul lavoro. Far cessare il vergognoso stillicidio degli infortuni gravissimi e mortali deve diventare priorità per tutti, non solo per il sindacato. Occorre in questo campo investire ‘senza se e senza ma’: accordi, buone prassi, prescrizioni normative inderogabili, controlli e verifiche serrate, sanzioni quando necessarie e premi (non solo in sconto tariffa INAIL) quando si raggiungono obiettivi quantificati e rilevanti in prevenzione. Occorre inoltre educare i lavoratori a non fidarsi in modo assoluto della propria esperienza e confidenza con i macchinari. E’ poi necessario cambiare l’obiettivo di far prevalere il profitto a tutti costi, la produttività si raggiunge meglio quando si lavoro in sicurezza e concentrazione".

Tutta la CISL si unisce al dolore della famiglia esprimendo il proprio cordoglio

Paolo Capone, Segretario Generale UGL e Giuseppe Dominici, Segretario Regionale UGL Toscana

Esprimo il cordoglio dell’UGL alla famiglia dell’operaio di 51 anni che ha perso la vita per le gravissime lesioni riportate dopo essere caduto in una tramoggia presso un’azienda di calcestruzzo a Bibbiena, in provincia di Arezzo. Un ennesimo dramma sul lavoro che non può essere tollerato o derubricato a mera fatalità. Siamo in presenza di una vera e propria strage che non è degna di un Paese civile. Chiediamo alle istituzioni nazionali e locali di intervenire per intensificare i controlli soprattutto nei settori più esposti a rischio infortuni. E’ fondamentale, inoltre, rafforzare la formazione e la cultura della sicurezza sul lavoro per prevenire simili tragedie. La manifestazione dell’UGL ‘Lavorare per vivere’ ha l’obiettivo di porre l’attenzione dell’opinione pubblica e del Governo sul fenomeno in atto per ribadire ancora una volta basta stragi sul lavoro”. Lo hanno dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, e Giuseppe Dominici, Segretario Regionale UGL Toscana, in merito all’infortunio sul lavoro in cui ha perso la vita un operaio di 51 anni a Bibbiena, in provincia di Arezzo.

Filippo Vagnoli, sindaco di Bibbiena

Il sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli, appresa la notizia della morte sul posto di lavoro di un operaio padre di famiglia bibbienese, intende portare il suo messaggio di cordoglio alla famiglia e ai parenti.

Ecco le sue parole:

 

“Ogni morte ci pone davanti tanti interrogativi come uomini. Le morti sui luoghi di lavoro ci pongono interrogativi ancora più grandi anche come istituzione. Oggi è un giorno di lutto per tutta la nostra comunità. È un giorno di silenzio e di rispetto dovuti a chi è stato coinvolto in tutto questo e soprattutto alla famiglia a cui va tutto il nostro affetto e il nostro calore umano”.

Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd in Regione

"Purtroppo dobbiamo ancora una volta fare i conti con una tragica morte sul lavoro. Non è più tollerabile, occorre fermare questa strage quotidiana, fare tutto il possibile affinché chi si rechi sul posto di lavoro, lo faccia in sicurezza e possa tornare a casa alla fine del suo turno. Alla famiglia dell’operaio Francesco Brenda, esprimo il cordoglio e la vicinanza mie personali e di tutto il gruppo Pd in Consiglio regionale». Così Vincenzo Ceccarelli, capogruppo del Pd in Consiglio regionale sulla morte dell’operaio Francesco Brenda avvenuta questa mattina in un impianto di calcestruzzo a Bibbiena.

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