Fallimento Etruria, per i Giudici Banca vittima, amministratori ignari

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Lo scorso 1 ottobre il tribunale di Arezzo assolse 22 imputati su 23. Ecco le motivazioni della sentenza: operazioni andate a sofferenza attuate in regime di "normale rischio di mercato, la Banca in alcuni casi truffata da chi aveva chiesto il prestito".

E' il caso, per esempio, "dell'operazione Villa San Carlo Borromeo, 21 milioni persi da Banca Etruria. La banca fu vittima di una truffa da parte di Armando Verdiglione, che presentò un rating AA e conti della società poi clamorosamente smentiti, ma questo all'epoca gli amministratori finiti poi sotto accusa non potevano saperlo". Oppure il finanziamento Privilege Yard, la costruzione di quello che avrebbe dovuto essere lo yacht più grande del mondo per il quale si parlò dell'interessamento addirittura di Brad Pitt e Angelina Jolie. I 25 milioni concessi presero la via dei paradisi fiscali ai Caraibi, "ma anche in questo caso gli amministratori della banca ne erano ignari". E il prestito da 60 milioni, l'importo più importante andato in sofferenza, concesso alla società cementiera Sacci? Anche in questo caso, secondo il tribunale, "tutto ciò era imprevedibile all'epoca in cui fu deliberato il finanziamento". E' quanto si legge nella motivazione della sentenza emessa lo scorso primo ottobre dal Tribunale di Arezzo. Il collegio, presieduto da Gianni Fruganti, dispose una sola condanna a sei anni per il finanziere Alberto Rigotti, ex consigliere della banca, e 22 assoluzioni. Rigotti è stato condannato a sei anni di reclusione per il reato di bancarotta, in quanto "ha continuato ad asservire la Banca ai propri interessi personali, schermandosi dietro altre società e loschi figuri". Per i 23 imputati erano state chieste condanne da 1 anno a 6 anni e mezzo da parte dei pm Julia Maggiore e Angela Masiello. Anche Lorenzo Rosi, ex presidente dell'ultimo cda di Banca Etruria, ne è uscito con l'assoluzione.

 

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