Estra, Anac: "inconferibilità del presidente". Cade Macrì. Allo studio ricorso al Tar

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Un fulmine su Estra, il pronunciamento del 10 novembre scorso del Consiglio Anac, l'autorità anticorruzione, sulla conferma di Francesco Macrì alla presidenza di Estra. Conseguenza: decadimento di Macrì dal ruolo di Presidente. 

L'ANAC, autorità amministrativa indipendente con funzioni consultive e di vigilanza, la cui missione istituzionale è individuata nell’azione di prevenzione della corruzione in tutti gli ambiti dell’attività amministrativa, ha valutato la nomina di Francesco Macrì alla presidenza di Estra "inconferibile". Non poteva infatti considerarsi decorso il cosiddetto "periodo di raffreddamento" di 2 anni previsto per legge: nel caso di specie, dalla carica di consigliere comunale alla presidenza di Estra. Si tratta del "concreto distanziamento temporale nell’esercizio delle funzioni svolte in relazione agli incarichi oggetto del d.lgs. 39/2013, al fine di assicurare l’effettivo allontanamento dagli incarichi, secondo le intenzioni del legislatore. Pertanto, nel computo del periodo di raffreddamento, il termine é da intendersi sospeso per tutta la durata di un incarico inconferibile, cioè prima della scadenza del predetto periodo; il termine riprende a decorrere dalla cessazione dell'incarico inconferibile". In sostanza, l'inconferibilità scatta quando vengono attribuite a Macrì deleghe gestionali dirette. E ciò avviene  in occasione del rinnovo dell'’incarico di Presidente di Estra s.p.a. "intervenuto in data 31.07.2017". "Viene travolto - scrive ancora Anac - anche l‘ultimo rinnovo dell‘incarico (tutt’ora in corso di svolgimento), avvenuto in data 15.07.2020". Nel pronunciamento Anac fotografa l'articolata struttura sociale di Estra e Coingas, rilevando come il "controllo di fatto" insista nel comune di Arezzo: "dall’analisi dei documenti societari emerge che il capitale della COINGAS s.p.a. appartiene a ben 27 comuni insistenti nella Provincia di Arezzo; in particolare, il Comune di Arezzo ne possiede il 45,17% delle quote, mentre i restanti 26 Comuni si spartiscono il rimanente 54%. del capitale sociale. Ciò che si rileva, dunque, con chiarezza, é l’estrema frammentazione della maggioranza del capitale della società interessata, la quale, perciò, risulta sostanzialmente governabile dall‘unico ente che, da solo, ne detiene la maggioranza relativa, ovvero il 45,17%. In altre parole, il sopradescritto influsso predominante ex art. 2359 c.c. pare rinvenirsi nel caso in esame, mediante la fattispecie del cd. "controllo di fatto” del Comune di Arezzo su COINGAS s.p.a.". Comune di Arezzo di cui avrebbe fatto parte nel 2016, come consigliere comunale, anche Francesco Macrì, perché secondo Anac "è l’ente presso il quale il soggetto interessato ha espletato il proprio mandato politico (Comune di Arezzo) ad aver conferito al medesimo l‘incarico amministrativo di destinazione". Non basta: per Anac la composizione totalmente pubblicistica del capitale sociale della ESTRA s.p.a. vale a far ritenere soddisfatto il requisito concernente la governance sotto forma, in particolare, di "controllo pubblico indiretto" e che al Dott. Macrì sono state espressamente attribuite rilevanti deleghe gestionali dirette mediante atti di procura: "al Presidente del consiglio di amministrazione é anche attribuito il potere di sottoscrivere i contratti di fornitura relativi a beni, prestazioni e servizi, relativi ad attività di relazioni esterne istituzionali, al servizio o affari generali, egali e societari, alia cura dei rapporti istituzionali ed alle politiche in tema di servizi pubblici locale, e più in generale riferiti agli affari di sua competenza, per valori fino ad euro 500.000'.  In definitiva, Anac delibera, recitano le carte, "l’inconferibilità, ai sensi dell‘art. 7, comma 2, lettera d), del d.lgs. n. 39/2013, dell’incarico, conferito al Dott. Francesco Macrì, di Presidente della società Estra S.p.A. in data 31.07.2017 e la conseguente nullità degli atti di conferimento degli incarichi e dei relativi contratti, ai sensi dell’art. 17 del d.lgs. n. 39/2013; di rimettere al RPCT dell’ente conferente, in relazione all’art. 18, commi 1 e 2, del d.Igs. 39/2013 e secondo anche quanto chiarito nella delibera ANAC n. 833/2016, la valutazione dell‘elemento soggettivo in capo all‘organo conferente, tenendo conto delle peculiarità del caso di specie". Conseguenza immediata: la decadenza dal ruolo di presidente di Estra di Macrì, al quale ora rimane il ricorso al Tar, con richiesta di sospensiva ed eventuale reintegro nel ruolo. "Senz'altro procederemo in questa direzione - conferma l'avvocato di Macrì, Gaetano Viciconte - ad una prima lettura degli atti non posso che dissentire riguardo alle conclusioni". L'amministratore unico Coingas, Franco Scortecci, ha intanto informato l'assemblea dei sindaci dei Comuni soci di Coingas, che controlla il 25,1% delle quote di Estra.

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