Non ce l’ha fatta il giovane sangiovannese Ruben Bindi

E’ salito in cielo ieri pomeriggio dopo quasi due anni di agonia, di speranze, di tante simboliche spinte arrivati dagli amici e non solo che, grazie anche ad una gara di solidarietà, hanno cercato di stargli più vicino possibile per farlo tornare alla vita di tutti i giorni dopo il grave incidente che l’aveva visto triste protagonista il 23 dicembre del 2019. Proprio a poche centinaia di metri da casa, all’altezza del cimitero di San Giovanni Valdarno, dove col suo motorino si scontrò con un auto cominciando, di fatto, un calvario per tanti e troppi mesi, prima all’ospedale delle Scotte di Siena e, ultimamente, al pediatrico Meyer di Firenze. All’epoca dei fatti aveva appena 14 anni, pensate un po’, non si è mai ripreso dal coma in cui era entrato nel momento del terribile incidente e ieri, purtroppo, ha lasciato un vuoto incolmabile nel padre Gabriele, nella mamma Elenia e nel fratello Morgan che mai l’avevano lasciato solo in tutto questo tempo. Addirittura, proprio durante la sua degenza senese, grazie anche ad un conto corrente a lui intestato, avevano affittato un appartamento giusto per non fargli mancare neanche un’ora del loro affetto. Giocava a calcio, l’ha fatto prima nella Sangiovannese e poi nell’Atletico Leona Levane ma, più che altro, aveva voglia di vivere, di portare avanti la vita con sogni e tenacia proprio come fanno i suoi coetanei. Ma il tutto s’è drammaticamente spezzato ormai un anno e mezzo dopo il tragico scontro e ieri, purtroppo, è stata scritta la parola fine alla drammatica vicenda di Ruben, che lascia un vuoto incolmabile nella famiglia, tra gli amici, in tutto il Valdarno e tra coloro che lo hanno conosciuto nella sua breve vita e gli hanno voluto bene. Riposa in pace piccolo angioletto!
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