Furto a casa di Paolo Rossi, caccia alla banda di professionisti. Niente impronte, analisi delle celle telefoniche

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Indagini in corso per assicurare alla legge gli autori del furto in casa di Paolo Rossi. Il Sindaco di Bucine, Nicola Benini: “Faremo di tutto per la serenità della famiglia”. La moglie Federica Cappelletti: "Mi è stata tolta una cosa importante di Paolo"

Sono in corso le indagini per assicurare alla legge gli autori del furto in casa di Paolo Rossi, avvenuto durante il giorno del suo funerale. I Carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno hanno appurato che i malviventi sono entrati nell’agriturismo dell’ex calciatore tra la nottata di venerdì ed il tardo pomeriggio di sabato. La caccia alla banda procede in ogni direzione. Non si tratterebbe infatti dell'opera di un singolo, ma di un'organizzazione: è questa la pista investigativa che ha imboccato l'indagine sul furto, commesso in concomitanza con la giornata dei funerali celebrati nel duomo di Vicenza, nella villa di Paolo Rossi, all'interno dell'azienda agricola con agriturismo 'Poggio Cennina', in Valdambra, nel comune di Bucine, in provincia di Arezzo. Banditi che all'apparenza sembrerebbero aver preso ogni tipo di precauzione: non sarebbero state trovate impronte digitali sospette in casa e prima di fuggire hanno sottratto l'impianto di videosorveglianza interno. Al vaglio degli inquirenti i video delle telecamere di sorveglianza all’esterno e della zona, che potrebbero, lo si spera vivamente, dare un senso ancor più compiuto alle indagini. Sono state avviate anche le analisi delle celle telefoniche, nella speranza che i banditi abbiano utilizzato il cellulare nelle aree circostanti la tenuta dell'eroe del Mundial '82. Il furto è stato scoperto sabato 12 dicembre dopo le 19, quando un collaboratore della tenuta dell'ex calciatore è andato a controllare l'appartamento di Pablito. Secondo una prima ricostruzione da parte dei Carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno che conducono le indagini agli ordini del capitano David Millul, i ladri hanno rimosso la grata che blindava una finestra della cucina e poi hanno forzato il vetro per entrare all'interno: hanno cominciato così a girare per le stanze dell'abitazione di Rossi, rovistando nei cassetti e aprendo mobili, mettendo tutto a soqquadro, anche le camerette delle bambine, Maria Vittoria di 11 e Sofia Elena di 8 anni. Per gli investigatori c'è da ricostruire un lasso di tempo di 24 ore nel quale il furto nella residenza di Pablito è stato possibile, perchè lasciata incustodita dalla famiglia presente a Vicenza per le esequie.

Da stimare ancora il bottino trafugato ma, da una prima ricostruzione, mancano all’appello un orologio di valore e contanti per circa 150 euro, come confermato dalla moglie del campione, Federica Cappelletti: «Mi è stata tolta una cosa importante di Paolo, un orologio, oltre a una statuetta. Questo mi ha portato ancor più dolore, ma anche lui diceva che la cosa importante sono i sentimenti, non le cose. Per fortuna i cimeli li conservavamo da un’altra parte e non sono stati toccati». Federica ha inviato anche un messaggio al Sindaco di Bucine Nicola Benini, che lo ha reso pubblico, insieme alla conferma dell’intitolazione dello stadio al compianto concittadino. Benini ha manifestato solidarietà alla famiglia, impegnandosi, in prima persona, alla fattiva collaborazione per assicurare nelle mani delle forze dell’ordine questi poco di buono. “Nella giornata del funerale di Paolo Rossi, la sua abitazione ha subito una intrusione e sono stati rubati alcuni oggetti personali. I Carabinieri stanno eseguendo tutti gli accertamenti del caso, nella speranza che assicurino subito alla giustizia gli autori di un gesto così pregevole e vigliacco", racconta il sindaco di Bucine, Nicola Benini. "Ho personalmente manifestato a Federica, a nome mio e di tutta la popolazione di Bucine, l’immenso dispiacere per questo atto criminale che la colpisce in un momento per lei particolarmente difficile. E le ho assicurato che la comunità che amministro con orgoglio, così come ha accolto con calore ed affetto Paolo Rossi e tutta la famiglia da circa 20 anni, sarà ancora più vicina a lei e alle figlie in futuro. Nei giorni scorsi, nella pagina Facebook del Comune di Bucine, abbiamo pubblicato un video nel quale Paolo Rossi spiegava come era arrivato a Bucine e dichiarava tutto il suo amore per questo territorio.  In questi giorni Bucine e la Valdambra hanno manifestato tutta la loro gratitudine a Paolo per averli scelti e avergli dato modo di conoscere lo spessore umano della sua persona. E a Vicenza, in occasione della bellissima e toccante cerimonia alla quale ho partecipato in veste ufficiale, ho avuto occasione di verificare come durante tutta la sua vita e con tutte le persone con cui è venuto a contatto, a partire dai campioni mondiali del 1982, Paolo ha sempre colpito per la sua semplicità e genuinità. Come Amministratori, abbiamo deciso di intitolargli lo stadio di Bucine ma di non decretare il lutto cittadino perché abbiamo negli occhi l’immagine di una persona solare, sempre sorridente, disponibile con tutti, che quando andava in giro per botteghe aveva sempre una parola o un gesto per chiunque. Ed è questa l’immagine di Paolo che deve restarci impressa per sempre nella mente. La notizia ha macchiato una giornata che, pur nel lutto per una perdita ingiusta e difficile da accettare, aveva fino ad allora trasmesso solo sensazioni positive: una città, anzi una nazione intera, che si stringe intorno alla famiglia di una persona che aveva uno spessore umano così grande che addirittura superava quello sportivo di un campione del mondo. Dispiace che, come spesso accade con i media nazionali, l’attenzione dedicata al fatto criminoso abbia in parte oscurato la grandezza del tributo dedicato da tutti a Paolo Rossi. E dispiace che la comunità di Bucine sia stata legata più ad un atto criminoso, al quale fortunatamente siamo poco avvezzi, che non al fatto di esseri stata scelta come luogo dove trascorrere la propria vita da una persona speciale come Paolo Rossi. Per questo mi fa particolarmente piacere riportare le parole che mi ha scritto stamani Federica: “Non voglio consentire a questi vigliacchi di rovinare questo fiume di affetto e amore che si è formato intorno a Paolo. Bucine è stata e sarà la nostra casa, qui abbiamo trovato la nostra serenità e felicità. Fino all'ultimo.” Faremo di tutto affinché Federica e le bambine riacquistino il prima possibile la giusta serenità. Siamo sicuri che questo bruttissimo episodio non scalfirà l’amore che Paolo aveva per Bucine e la Valdambra, e che lui continuerà ad accompagnarci con la sua umanità ed il suo sorriso".

Tags: Bucine Furto Paolo Rossi Federica Cappelletti

Massimo Bagiardi

Massimo Bagiardi

Giornalista pubblicista da 20 anni ho da sempre curato la passione per lo sport e in particolare per la Sangiovannese calcio che seguo con passione ogni Domenica e in tutte le occasioni dal lontano 1989.

Amo la musica anni 80, ho creato e gestisco forzasangio.it sito che parla del magnifico mondo azzurro