Morì per overdose, individuati i responsabili della cessione di droga

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Il cadavere del tossicodipendente fu rinvenuto nell'auto in via Provenza ad Arezzo. La Squadra Mobile è risalita a due spacciatori tunisini dalle analisi dei tabulati telefonici. Erano tra i riferimenti dello spaccio nella zona di Piazza Guido Monaco e dei giardini del Porcinai

L’attività investigativa, operata dalla Squadra Mobile sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica Dr.ssa Laura Taddei e che ha portato all’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal G.I.P. Dr. Fabio Lombardo, è iniziata nel luglio 2019 a seguito del rinvenimento, in via Provenza, del cadavere di un noto tossicodipendente deceduto per overdose dentro la sua autovettura dopo essersi iniettato l’ultima letale dose di stupefacente. Dalle analisi del telefono rinvenuto nella disponibilità dell'uomo, infatti, gli investigatori della Squadra Mobile sono risaliti ai due spacciatori, B.S.H. 53 anni e A.F. 50 anni, entrambi tunisini e con alle spalle numerosi precedenti per droga, che si dividevano il telefono utilizzato per l’attività di spaccio e contattato per l’ultima volta anche dal tossicodipendente deceduto.

E’ iniziata pertanto una meticolosa attività investigativa, che ha permesso di accertare e appurare come i due tunisini fossero un chiaro punto di riferimento dello spaccio di  cocaina ed eroina soprattutto nella zona di Piazza Guido Monaco e dei giardini Porcinai, nei pressi della panchine posizionate vicino ai bastioni. In particolare i due arrestati, a dimostrazione di una spiccata e consolidata attitudine allo spaccio, erano soliti tenere in bocca le dosi di droga già confezionate e pronte alla vendita, al fine di poter velocemente eludere, ingoiando gli involucri, eventuali controlli di Polizia. Stessa tecnica, a volte, è stata inoltre riscontrata negli acquirenti, che allo stesso scopo, dopo aver acquistato la dose di droga la collocavano immediatamente in bocca.

L’attività investigativa condotta ha consentito di accertare varie cessioni di stupefacenti e ha permesso, inoltre, di appurare come i due avessero frequenti e costanti contatti con numerosi tossicodipendenti aretini, delineando, pertanto, per i due tunisini, un profilo criminale non limitato a sporadiche cessioni di droga ma, al contrario, ad una chiara sistematicità nello spaccio nella zona dei Porcinai, attuato come sopra accennato, anche con modalità tali da rendere ancora più complessa l’attività di controllo delle forze di Polizia.  

I due tunisini, al termine delle formalità di rito, sono stati condotti presso la casa circondariale di Firenze.

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