Omicidio Dell'Omarino, la Cassazione conferma i 14 anni di carcere per Piter Polverini

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Con la sentenza, pronunciata ieri sera, la Suprema Corte ha ribadito il verdetto di condanna e la medesima pena decisa dalla Corte d'Appello per l'imputato reo confesso, dichiarando inammissibile il ricorso presentato dalla difesa.

È questo il finale giudiziario dell'inchiesta sull'assassinio di Katia Dell'Omarino, 40enne di Sansepolcro ritrovata cadavere il 12 luglio 2016 sul greto del torrente Afra, poco distante dalla cittadina biturgense, il viso tumefatto a colpi di martellate. Stando alla confessione di Piter Polverini, arrivata circa due mesi dopo l'inizio delle indagini, la violenza brutale con cui l'ha uccisa avrebbe un movente preciso: la richiesta da parte della vittima di una somma di denaro più alta rispetto a quella pattuita per il rapporto sessuale che i due avevano appena consumato.

In seguito alla condanna a 16 anni di carcere emessa in primo grado, una sentenza leggermente più morbida aveva chiuso il giudizio d'appello a novembre 2018: due anni in meno dietro le sbarre per l'ex dipendente della Snai di Arezzo, in virtù delle attenuanti generiche a lui riconosciute (lo status di incensurato, il pentimento e la buona condotta da detenuto).

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