Lutto nel mondo dell'arte: è morto Giuliano Vangi. A lui si devono opere nel Duomo di Arezzo

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L'artista Giuliano Vangi, uno dei grandi maestri della scultura figurativa contemporanea italiana nel mondo, è morto martedì 26 marzo nella sua casa di Pesaro all'età di 93 anni. Viveva e lavorava nella città marchigiana dal 1978. Ha frequentato per anni la Toscana. Era originario del Mugello.

Vangi è l'autore dell'altare, dell’ambone e della cattedra del Duomo di Arezzo, inaugurati nell'aprile 2012, anno in cui all'interno del Museo Diocesano venne a lui dedicata la mostra “Vangi scultore e disegni”, un percorso espositivo di grande suggestione sulla sofferenza dell'uomo e il suo incontro con il sacro. Tra i suoi lavori più importanti, il Crocifisso e il nuovo Presbiterio della Cattedrale di Padova, il nuovo altare e ambone del Duomo di Pisa, la grande scultura in marmo al nuovo ingresso dei Musei Vaticani, un ambone per la chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo e realizzata in collaborazione con l’architetto Renzo Piano.

Nato a Barberino di Mugello, in provincia di Firenze, il 13 marzo 1931, Giuliano Vangi studiò all'Istituto d'Arte e all'Accademia di Belle Arti di Firenze e dal 1950 al 1959 insegnò presso l'Istituto d'Arte di Pesaro. Nel 1959 si trasferì in Brasile attratto dalla nuova grande architettura di avanguardia e il suo linguaggio svoltò verso l'astrattismo con sculture in ferro e in acciaio. Nel 1962 ritornò in Italia e si stabilì prima a Varese e poi a Pesaro. Faceva parte dell'Accademia delle arti del disegno di Firenze, dell'Accademia di San Luca e dell'Accademia dei Virtuosi al Pantheon di Roma. Vangi ha partecipato a diverse rassegne nazionali ed internazionali tra cui la Biennale di Venezia con una sala personale nel 1995. Tra le mostre personali, in Italia e all'estero, le più importanti sono state a Palazzo Strozzi di Firenze (1967), alla Gallery Universe di Tokyo (1988), alla Società delle Belle Arti di Torino (1989), a Castel Sant'Elmo di Napoli (1991), al Forte Belvedere (1995) e agli Uffizi di Firenze (2000), al Museo di Hakone (2001), all'Ermitage di San Pietroburgo (2001), alla Rotonda di via Besana a Milano (2004), all'Istituto Italiano a Tokyo (2007). Tra le altre opere di Giuliano Vangi si segnalano: la Lupa in Piazza Postierla a Siena, una scultura in legno policromo per la Sala Italia di Palazzo Madama a Roma, la scultura Donna in movimento per una piazza nel centro di Pontedera (Pisa), la nuova Cappella del cimitero comunale di Azzano (Lucca), creata assieme all'architetto Mario Botta, con il quale ha collaborato anche per il Santuario del Beato Giovanni XXIII a Seriate (Bergamo). Numeri i riconoscimenti consegnati a Vangi, tra cui il Premio Donatello a Firenze (1995), il Premio Michelangelo a Roma (1996), il Premio Antonio Feltrinelli dell'Accademia dei Lincei (1998), il Praemium Imperiale ed il Premio Presidente della Repubblica per la Scultura (1983) su designazione dell'Accademia Nazionale di San Luca di cui era membro dal 1983. L'artista ha raccolto un successo internazionale molto vasto ed è famoso e celebrato in Giappone, che gli ha dedicato un museo nella città di Mishima, dopo avergli conferito nel 2002 il prestigioso Praemium Imperiale a Tokyo.

Il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, esprime il proprio "cordoglio per la scomparsa di Giuliano Vangi, artista fiorentino di fama mondiale mancato nella giornata di ieri all'età di 93 anni". 

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