Piscina chiusa, monta la protesta. Genitori e ragazzi: "Riaprire nel rispetto delle regole"

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Nessuna soluzione per la piscina di Arezzo: oggi in Viale Gramsci è andata in scena la protesta di genitori e ragazzi che chiedono di trovare una soluzione rapida e nel rispetto delle regole per la riapertura del palazzetto del nuoto aretino. 

La piscina comunale di Arezzo chiusa per le inadempienze del gestore. A nulla sono valse le raccomandazioni bonarie e le sanzioni. Si è dovuti arrivare ad un 'ordinanza sindacale di chiusura per la resistenza della famiglia Magara al controllo dei green pass all'ingresso della struttura. Stessa sorte per quella di Foiano della Chiana, sempre dello stesso gestore. La piscina comunale di Arezzo sembra essere ancora ben lungi dalla riapertura. Da un lato, mentre l'associazione sportiva Chimera Nuoto ha dato la disponibilità a mettersi in regola e controllare i green pass, non altrettanto sta facendo il gestore, il Centro Sport Chimera rappresentato da Valter Magara, che oppone fermo diniego a voler ottemperare. In molti, genitori, ragazzi agonisti e iscritti alla società sportiva, oggi hanno preso parte ad un sit in di protesta con tanto di striscione affisso in viale Gramsci. Chiedono la riapertura della struttura, di assoluta eccellenza, "nel rispetto delle normative anticontagio". Quelle stesse normative fin qui ignorante di sana pianta. L'appello è anche ai decisori, al Comune, ma non mancano punte polemiche nei confronti di chi non ha voluto adeguare la piscina alle vigenti normative per posizioni personali: "Il comune non poteva fare altro che chiudere, ma non dimentichiamo che ci sono molti minorenni - dicono i manifestanti - che devono poter praticare questa attività e non è giusto che siano loro a pagare le conseguenze delle idee dei Magara". "Vogliamo la riapertura della piscina e il rispetto delle regole con il controllo del green pass", dichiara un genitore. "Non si tengono in ostaggio tanti ragazzi, genitori, sportivi, tesserati, una città intera". Subito dopo la chiusura, gli atleti dell'agonistica, della "propaganda" e del sincro sono andati ad allenarsi a Foiano della Chiana, ma di lì a poco anche la struttura della Valdichiana, in carico allo stesso gestore, è stata chiusa dal sindaco Francesco Sonnati per le stesse motivazioni, vale a dire il mancato rispetto delle normative anticovid. In questa situazione molti ragazzi si trovano costretti ad "emigrare" verso la piscina di Subbiano, "ma non è accettabile - dichiara uno dei genitori - noi lavoriamo e non possiamo permetterci di accompagnare i figli a fare sport in un altro comune". Una soluzione a breve potrebbe essere la revoca dell'accordo, che scade nel 2042, per gravi inadempienze e l'individuazione di un nuovo gestore.

 

 

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