"Mani&Cuore", le ospiti della Casa Pia lavorano ai ferri per il Calcit

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L’istituto aretino ha aderito al progetto “Mani&Cuore per il Calcit” per realizzare mille coperte di lana. Le residenti della casa di riposo stanno contribuendo all’iniziativa volta ad acquistare un ecografo.

Le ospiti della Casa di Riposo “Fossombroni” lavorano ai ferri per il Calcit. L’istituto cittadino, conosciuto come Casa Pia, ha aderito al progetto “Mani&Cuore per il Calcit” e ha coinvolto le proprie residenti con l’obiettivo di portare un contributo alla realizzazione di mille coperte di lana che, nei prossimi mesi, saranno stese in una manifestazione in cui verrà tappezzata e colorata l’intera piazza Grande. Queste stesse coperte saranno successivamente messe in vendita dal Calcit su offerta e il ricavato permetterà di finanziare l’acquisto del nuovo ecografo per l’ambulatorio di chirurgia senologica dell’ospedale San Donato di Arezzo.

Le restrizioni attualmente imposte alle visite e alle iniziative delle case di riposo non hanno frenato le attività di cucito condotte dalle ospiti della Casa Pia che hanno sposato con entusiasmo e con passione le finalità del progetto. “Mani&Cuore per il Calcit”, infatti, sta rappresentando anche una bella occasione per mantenere attive le capacità manuali, per favorire la socialità e la collaborazione, per proporre il recupero delle antiche tecniche ai ferri e per condurre un’attività comune motivata da un obiettivo d’utilità per il territorio. «Ringraziamo il Calcit che, con questa iniziativa, si conferma capace di accendere il cuore degli aretini - commenta Debora Testi, presidente della Casa di Riposo “Fossombroni”. - Nei mesi scorsi abbiamo accolto i rappresentanti del Calcit che ci hanno presentato il progetto e che hanno incontrato alcune nostre ospiti che si sono ora messe all’opera ai ferri per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo delle mille coperte di lana. Il nostro istituto è piacevolmente abituato a ricevere affetto, donazioni e generosità da parte della città di Arezzo, ma questa iniziativa sarà un’opportunità per valorizzare il “saper fare” manuale tipico dei nostri nonni come occasione per restituire qualcosa alla città e per sostenere l’acquisto di un nuovo ecografo per l’ospedale».

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