In viaggio con L'Arca
Il vostro cronista ha trascorso mezza giornata all’interno di una delle tante cooperative onlus, il centro comunale l’Arca a Monte San Savino. "Mi si è dischiuso un mondo sconosciuto che mi ha reso felice come per un bimbo aprire una scatola di pastelli colorati"
A volte il nostro lavoro diventa noioso e ripetitivo, specialmente quando siamo chiamati a presenziare alle barbose conferenze stampa indette dagli uffici stampa degli organi istituzionali, appuntamenti che hanno il solo scopo di far sapere al mondo intero quanto sono bravi, quanto sono efficienti e, in qualche caso sporadico, quanto sono belli. Poi ti capita di andare a fare un servizio per scoprire il mondo del sociale, e allora rifiorisci come una margherita in una calda giornata di primavera. Ho trascorso mezza giornata all’interno di una delle tante cooperative onlus, il centro comunale l’Arca a Monte San Savino, in compagnia dei due responsabili e di tutti coloro che sono ospiti e quindi seguiti professionalmente, persone definite fragili ma che hanno una forza interiore fuori del comune.
Il centro comunale l’Arca venne fondato nel lontano 1982 dal desiderio di alcuni giovani volontari di condividere il bisogno di bambini e coetanei con disabilità, e di fatto costituì un’esperienza innovativa, in quanto fu il primo Centro diurno del territorio per persone che fino ad allora erano spesso relegate nelle proprie abitazioni.
Venne subito applicato un metodo educativo utile a mantenere, sviluppare e scoprire le capacità degli ospiti che lo frequentavano.
Da questi primi passi è nata, con il trascorrere degli anni, una realtà di lavoro che si è sviluppata in maniera inimmaginabile. Allo scopo di poter interloquire con gli Enti pubblici nel 1987 venne costituita la Cooperativa sociale L’ARCA 1 Onlus.
Negli anni, il centro è diventato un servizio del Comune di Monte San Savino, che ha messo a disposizione i locali per lo svolgimento delle attività. Oggi il Centro Comunale L’Arca accoglie 8 ospiti seguiti da due educatori, Cristina Del Novanta e Andrea Filippi, i quali propongono percorsi educativi attraverso numerose attività: maneggio, calcetto, piscina, teatro, laboratori artistici e di scrittura, percorsi sulle autonomie ed informatica, gite e vacanze. Tutto questo all’interno di piani educativi individualizzati che tengono conto delle capacità di ogni ospite con l’intento di aiutarlo ad esprimere personalità e talento.
Il punto di forza è la continua interazione sociale con il “mondo esterno” affinché gli ospiti imparino a relazionarsi in contesti non protetti. Questa bellissima esperienza ha rafforzato in me la convinzione di quanto sia ricca e propositiva quella che noi chiamiamo diversità. È incredibile assistere al lavoro di falegnameria e pittorico di questi ragazzi, che arrivano a produrre quadri ed oggettistica con materiali di riciclo, delle vere e proprie opere d’arte che non finiscono mai di stupirti ed emozionarti.
Hanno un discreto seguito anche gli spettacoli teatrali che il Centro allestisce con la propria compagnia teatrale Strabilia. In questo caso il pubblico si reca a teatro non perché deve assistere ad una recita di beneficienza ma perché vuole vedere un vero spettacolo all’interno del quale i ragazzi riescono a tirare fuori tutto il loro talento.
Altro fondamentale laboratorio è quello legato alla gestione dei vari social, con reportage quasi quotidiani sulle attività svolte e le varie iniziative: testi, foto e filmati fanno da corollario alle giornate trascorse all’interno della sede. La missione del centro comunale l’Arca è quella di diffondere una cultura di integrazione e sensibilizzare lo sguardo delle persone alla diversità, in un mondo che troppe volte dimostra indifferenza nei confronti delle fasce deboli.
La verità è che quando c'è diversità c'è varietà. Non importa di che tipo di diversità si stia parlando, ci deve essere un vero e proprio mix, come in una scatola di pastelli colorati. Le diversità tra individui sono quelle che rendono il mondo eterogeneo, interessante e affascinante, Non bisogna lasciarsi spaventare, ciò che non è simile a noi spesso ci è sconosciuto, ma a volte basta poco, anche solo un semplice atteggiamento positivo per aprire le porte ad un mondo non omologato. Posso assicurarvi che una giornata a contatto con gli ospiti del centro comunale l’Arca mi ha reso incredibilmente felice. Il grande Pablo Picasso raccomandava di non giudicare sbagliato ciò che non si conosce e di cogliere invece l’occasione per comprendere. Il viaggio continua…
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