Scanzi vaccinato con AstraZeneca, era nella lista dei caregiver. Per la Asl testimonial ideale

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Alla "rockstar dei giornalisti italiani" è stato somministrato AstraZeneca ieri sera intorno alle 19 al Centro Affari di Arezzo. Era nella lista "caregiver". Ha profittato della nuova ordinanza antispreco del generale Figliuolo: "nessuna dose deve andare sprecata
Nessun vantaggio dato dall'essere personaggio pubblico di livello nazionale, nessun contropiede, insomma. In proposito, l'ordinanza antispreco del generale Francesco Paolo Figliuolo è chiara: "Le dosi di vaccino anti-Covid "eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate per ottimizzare l'impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l'ordine di priorità individuato dal Piano nazionale e le successive Raccomandazioni".  E Andrea Scanzi, iscritto nell'elenco dei "caregiver" in quanto si prende cura dei genitori inseriti in categorie fragili a rischio, è stato vaccinato con una delle tre dosi che alla fine della giornata sono risultate residue nel centro vaccinale del Palaffari di Arezzo. Vista la grande notorietà del giornalista aretino, per la Asl Tse Andrea Scanzi potrebbe essere testimonial ideale di un'eventuale campagna vaccinale. Subito dopo la somministrazione, il post di Scanzi:
"L’ho ripetuto spesso in questi giorni, sia in tivù che durante le #ScanziLive: “Se a fine serata avanza una dose di qualsiasi vaccino, non c’è nessuno che la vuole, non rubo il posto a nessuno e se non la accetto io viene buttata via, chiamatemi. Che sia Moderna, Pfizer o Astrazeneca”.
Anche il generale Figliuolo è stato in merito molto chiaro, per esempio domenica in tivù da Fazio: “Le dosi eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate, per ottimizzarne l'impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l'ordine di priorità individuato dal Piano strategico nazionale".
Esattamente quello che mi è accaduto stasera.
Buttare i vaccini dentro una pandemia è un sacrilegio, e Figliuolo (giustamente) ha fatto anche una ordinanza in merito, promuovendo in ogni modo l’uso di tutte le dosi disponibili.
Così, nel pieno rispetto delle regole, mi sono messo garbatamente nella lista dei disponibili al vaccino a fine giornata, per non buttare via nessuna dose altrimenti gettata via. Categoria “caregiver” familiare, essendo figlio unico e avendo entrambi i genitori “fragili”.
Oggi, come era naturale prevedere, molti non hanno trovato entusiasmante vaccinarsi con Astrazeneca dopo lo stop di tre giorni. C’è molta paura in giro. Molto scetticismo. Non poche dosi libere. E di sicuro non c’era la fila per vaccinarsi, anche se le disdette sono state per fortuna minori delle previsioni più nefaste.
A fine giornata, il responsabile di vaccinazione della mia zona mi ha informato che c’era una dose disponibile. Non mi ha stupito: ieri, in un sondaggio di Piazzapulita, più del 60% diceva di non voler fare Astrazeneca.
Io non appartengo minimamente a quel 60%.
Così, come avevo detto nei giorni scorsi (in ordine di tempo) a Cartabianca, Accordi&Disaccordi e Otto e mezzo, ho preso la macchina e mi sono vaccinato. Con Astrazeneca.
Ho trovato un personale di straordinaria umanità, efficienza, professionalità ed empatia. Persone che mi rendono ancora più orgoglioso di essere italiano.
Mi fido della scienza, e se la scienza mi dice di farlo io lo faccio. E non credo minimamente che Astrazeneca sia un vaccino “di serie B”.
Spero che questa piccola testimonianza serva per fugare un po’ di paura.
E spero anche che la stragrande maggioranza degli italiani faccia nelle prossime settimane come me, perché è l’unico motivo per uscire da questo immenso incubo.
Buona fortuna e resistiamo: non può piovere per sempre (cit)".

Tags: Andrea Scanzi Vaccino AstraZeneca

Guido Albucci

Guido Albucci

Di tante passioni, di molti interessi. Curioso per predisposizione, comunicatore per inclinazione e preparazione