Università di Siena, quasi tre milioni di euro per fronteggiare l'emergenza Covid

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Per fronteggiare l'emergenza Covid, l'Università di Siena ha speso 2.955.794 euro, realizzando un complesso di interventi per i quali ha beneficiato di 1.608.778 euro di finanziamenti ministeriali, facendo fronte con il proprio bilancio per la somma rimanente di 1.347.016 euro.

La relazione sul dettaglio dei costi è stata presentata dal direttore generale Emanuele Fidora nell'ultimo Consiglio di Amministrazione dell'Ateneo, che si è svolto nei giorni scorsi.

Gli stanziamenti ministeriali, previsti dai decreti n.81 e n.294 del 2020, sono stati destinati al cofinanziamento dei programmi di intervento delle singole istituzioni universitarie e in particolare alle misure straordinarie di sicurezza delle sedi, al potenziamento delle infrastrutture tecnologiche per la digitalizzazione della didattica e dei servizi agli studenti, agli interventi per gli studenti e all'acquisto di dispositivi digitali e di quanto necessario per l’accesso alle piattaforme digitali, finalizzati alla ricerca e alla didattica a distanza.

Sulle misure straordinarie di sicurezza delle sedi, rispetto all’emergenza, gli investimenti dell'Ateneo sono stati focalizzati su sanificazione dei locali, implementazione delle disposizioni di distanziamento, dispositivi di protezione individuale, adozione delle misure organizzative e di presidio per il prosieguo delle attività in condizioni di sicurezza.

Per quanto riguarda le infrastrutture tecnologiche, avendo l'Università di Siena previsto che ogni lezione fosse fruibile anche da remoto, consentendo la partecipazione attiva da parte degli studenti collegati, sono stati realizzati interventi per l’adeguamento impiantistico e di rete e per la dotazione di tutte le aule di sistemi di ripresa e registrazione. Questi interventi hanno riguardato sia le aule dei presidi universitari, sia gli spazi concessi in uso all’Ateneo da parte di soggetti esterni, che hanno consentito, nelle sei settimane precedenti l’inserimento nella cosiddetta zona rossa, a tutti gli studenti dell'Università di Siena di seguire le lezioni in presenza.

Gli interventi destinati agli studenti hanno riguardato il supporto nell'accesso da remoto alle banche dati e alle risorse bibliografiche, contributi per l'acquisto di pc, notebook e tablet e altri dispositivi, oltre a quelli per le spese di connettività.

Relativamente alle misure di pianificazione delle attività di ricerca e per la didattica a distanza, l'Università di Siena ha inoltre digitalizzato i vari strumenti a disposizione degli studenti, implementando piattaforme di collaborazione in cloud, servizi per la gestione e la consultazione dei calendari didattici, servizi per la rilevazione della presenza anche da remoto (se obbligatoria), applicativi che garantiscono la sicurezza durante lo svolgimento degli esami e servizi di prenotazione on line. Infine, per agevolare l'uso delle piattaforme per la teledidattica, sono stati attivati 13 tirocini formativi a supporto di docenti e studenti .

“I dati presentati al Consiglio di Amministrazione - commenta il rettore Francesco Frati -  testimoniano lo sforzo dell’Ateneo per assicurare agli studenti sia la possibilità di essere presenti a lezione frequentando gli spazi universitari, sia l’opportunità, a seconda dei loro bisogni, di seguire le lezioni a distanza. Tale sforzo ha permesso, almeno fino al dpcm del 3 novembre scorso, di svolgere le normali attività didattiche in piena sicurezza e ha garantito l’incremento nel numero di nuovi immatricolati”.

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