Più poveri aretini, reddito di cittadinanza e sussidi non incidono. La Caritas fotografa il disagio: “Turbati”

L’emergenza sanitaria e sociale da Covid-19 non permette quest’anno di organizzare in presenza una presentazione del nuovo Rapporto sulle povertà della Caritas diocesana di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.
In occasione della prossima Giornata mondiale dei poveri, indetta da Papa Francesco e alla sua quarta edizione, l’Osservatorio diocesano desidera diffondere quanto registrato e analizzato nel corso dell’anno 2019. Sono state difatti ben 2007 le famiglie/persone registrate nei servizi e nei centri della Caritas diocesana e delle Caritas parrocchiali durante il 2019, con il 35,3% di italiani che rimane abbondantemente la nazionalità più presente.
Sono 832 gli utenti seguiti dalla Caritas che hanno dichiarato di essere residenti nel Comune di Arezzo. Gli altri comuni di riferimento delle vallate sono Bibbiena per il Casentino con 101 registrazioni, Cortona per la Valdichiana sempre con 101, Sansepolcro per la Valtiberina con 97 e Terranuova Bracciolini per il Valdarno con 57 persone censite.
Le fascia d’età 30-39 anni e 40-49 anni si confermano essere le più censite nel corso degli ultimi 5 anni. Da sottolineare anche la presenza costante dei 50enni che anche nel 2019 ha rappresentato il 21,1% del totale. La stabilizzazione della presenza di 50enni ai servizi Caritas, oltre il 20% delle presenze, conferma quanto siano articolati e complessi i fenomeni di povertà presenti anche nel territorio aretino. In molti casi, purtroppo, si tratta di persone con un livello culturale medio basso che hanno perso il lavoro e che incontrano serie difficoltà a trovare un nuovo impiego. A queste difficoltà si aggiungono poi problematiche familiari, di salute e a volte di dipendenza soprattutto da gioco d’azzardo. Anche il leggero aumento di persone anziane sopra i 65 anni è un fenomeno da monitorare (complessivamente +0,6% rispetto al 2018).
“L’immagine di copertina del nuovo Rapporto evoca un insieme di sentimenti contrastanti che dimorano in noi e nella povera gente”, afferma Don Giuliano Francioli Direttore della Caritas diocesana. “Da molti anni la nostra Caritas studia e analizza i tanti fenomeni di povertà presenti nel territorio e non ci consola annotare quanto sia ancora alto il numero di coloro che trovano delle risposte o degli ascolti presso i nostri servizi”.
Anche quest’anno il rapporto “Turbati” è ricco di dati, di analisi e di considerazioni. Conferma come la famiglia sia la principale condizione di convivenza registrata con il 63,5% delle presenze e come indirettamente siano stati aiutati ben 1415 figli minori.
“La Redazione motiva la scelta del titolo, e della relativa immagine, con il fatto che i dati generali registrati dal network Caritas nel 2019 risultano sostanzialmente in linea con quanto denunciato nel 2018, anzi addirittura aumentati di tre unità. Siamo turbati perché nonostante l’impiego di strumenti pubblici di supporto economico, come ad esempio il Reddito di Cittadinanza, che ha comunque migliorato la situazione sociale di molte persone, ma anche altre agevolazioni e sussidi che a vari livelli vengono garantiti alle famiglie con reddito basso, nel corso del 2019 il numero delle persone incontrate è rimasto pressoché invariato”.
“Parallelamente all’analisi di quanto emerso nel 2019, ci siamo trovati quest’anno ad affrontare un incremento esponenziale di richieste di aiuto dovute alla pandemia da Covid-19”, continua Don Giuliano Francioli. “Oltre all’emergenza sanitaria ci preoccupa fortemente l’emergenza sociale, della quale forse ancora non se ne percepisce bene la portata. Negli ultimi mesi abbiamo registrato segnali preoccupati prevalentemente per le seguenti ‘dimensioni sociali’: la famiglia, il minorenne e le persone di giovane età, la disabilità e le persone svantaggiate a rischio di esclusione sociale. Verso queste realtà la Caritas diocesana sta pensando di progettare per il 2021 dei progetti specifici”.
Nel corso dell’anno 2019 sono state 2.007 le persone e famiglie registrate presso i servizi della Caritas diocesana di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.
Di seguito riportiamo una sintesi dei dati raccolti nel corso dell’anno nei centri Caritas diocesani e parrocchiali soffermandoci sui principali dati anagrafici, sulla condizione lavorativa e abitativa e sulle problematiche riscontrate.
Le prime 5 nazionalità rilevate sono: Italia 35,3%; Marocco 13,9%; Romania con l’10,8%; Albania 8,1%; Nigeria 6,7%. In costante diminuzione, come rilevato negli ultimi anni, la nazionalità rumena; lo stesso per l’incidenza dei connazionali ( -0.8% )
La distinzione per fasce d’età è la seguente: 40-49 con il 25,7%; 30-39 con il 23,1%; 50-59 con il 21,1%; 20-29 con il 12,8%. Le fasce appartenenti a 60+ rappresentano il 16,8%. Il restante 0,5% è rappresentato da giovani sotto i 20 anni.
Distinzione di genere: femmine 52,8% e maschi 47,2%.
Distinzione per stato civile: coniugato 49,1%; celibe/nubile 27,9%; divorziato/separato 17,5%; vedovo/a 5,0%; non dichiarato 0,5%.
Le principali condizioni abitative registrate sono: abitazione in affitto 57,1%; edilizia popolare 9,2%; senza alloggio 6,7%; abitazione propria 6,7%; abitazione amici/familiari 6,5%; casa accoglienza/dormitorio 5%. Il rimanente 8,8% rappresenta altre tipologie di abitazione (datore di lavoro, baracca, auto, camper, tenda…).
La distinzione per tipologie di convivenza è: nucleo familiare[1] 63,5%; solo/a 18,7%; nucleo non familiare 10,4%; casa accoglienza 2,4%; altro 1,4%; non dichiarato 3,6%.
Il 37,7% ha dichiarato di avere figli minori a carico, per un totale di 1.415 minori sostenuti indirettamente.
I principali titoli di studio dichiarati sono: licenza media inferiore 43,6%; licenza media superiore/diploma professionale 24,2%; licenza elementare 16,4%; nessun titolo 3,7%; laurea 3,3%; il restante 8,8 % delle persone non ha dichiarato il proprio titolo di studio.
Il 56,4% degli utenti ha dichiarato di essere disoccupato/inoccupato[2], il 25,8% occupato[3], il 7,1% pensionato; il rimanente 10,7% ha dichiarato altre condizioni occupazionali (inabile totale o parziale, invalido, non autorizzato al lavoro…).
Le problematiche registrate nel corso del 2019 sono state 1.055, con una media di 1,9 problematiche per ogni registrazione. Esse sono così suddivise: povertà/problemi economici con il 47.9%; problemi di occupazione/lavoro con il 18,5%; problemi familiari 11,6%; problemi di salute 5,0%; problematiche abitative con il 5,2%; bisogni in migrazione 2,0%; dipendenze 1,9%; problemi di istruzione 1,9%; detenzione/giustizia 1,6%; handicap/disabilità 0,2%; altri problemi 4,2%.
CdA diocesano: 546 persone/famiglie registrate (46,0% italiani e 54,0% stranieri).
Front Office: 9.212 contatti visivi e telefonici.
Progetto SIF (Sistema Inclusione Famiglie): servizio latte e pannolini attivo per 144 famiglie e 146 bambini (1.727 confezioni di pannolini e 186 di latte in polvere); sostegno al reddito a 75 famiglie (107 interventi per 15.477,55 euro); sostegno alimentare per 54 persone/famiglie (4.500 euro in buoni spesa).
Servizio docce: 72 docce effettuate.
Ambulatorio medico: 437 visite effettuate per 124 persone nominali, 84,0% stranieri.
Buoni spesa: 208 buoni erogati per un totale di 4.830 euro.
Mense: 193 persone nominali registrate, 1.046 buoni diurni e 908 buoni serali, 20.044 pasti erogati.
Alimenti: 476,72 kg di prodotti caldi o freschi ritirati; 10.814 kg di alimenti a lunga conservazione dalle collette alimentari; 1.644,9 kg di alimenti caricati in magazzino da altre fonti (principalmente Colletta del Banco Alimentare con il 67,7%).
Casa San Vincenzo: 40 persone accolte.
Casa Santa Luisa: 12 persone/nuclei familiari accolti.
Dormitorio San Domenico: 103 persone accolte con regolare pass nel periodo 18 novembre 2019 – 17 maggio 2020
Accoglienza profughi: 53 persone accolte di cui 11 novi inserimenti nel 2019.
Prestito sociale: zona di Arezzo 249 finanziamenti approvati, erogate 377.020 euro, importo medio per singolo prestito 1.514 euro; zona Casentino 128 finanziamenti approvati, erogate 216.100 euro, importo medio per singolo prestito 1.688 euro.
Caritas parrocchiali: 29 parrocchie hanno partecipato alla raccolta dati + 8 centri di servizio.
Focus di approfondimento su: Pastorale della Carità, Trattamento per il disturbo da Gioco d’azzardo e Ruolo dell’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna.
[1] Comprende nuclei familiari tradizionali (coniugi con o senza figli o convivenza con famiglia d’origine), famiglie monogenitoriali e famiglie di fatto (conviventi con figli)
[2] La voce disoccupato comprende tutte le persone in cerca di prima o nuova occupazione e persone inoccupate (casalinghe, studenti…)
[3] La voce occupato comprende anche le persone che si trovano in cassa integrazione
{rwattachments}