Non solo Covid: i Rotary Club aretini in campo per la sicurezza sismica

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Il Rotary Arezzo Est, in interclub con il Rotary Club Arezzo, ha organizzato nei giorni scorsi un importante evento web che ha avuto un forte riscontro e un'ampia partecipazione dei soci

All'iniziativa, dedicata al tema "Terremoto: conoscere per prevenire", sono intervenuti - dopo i saluti iniziali dei due presidenti, Gilberto Cristofoletti per l'Arezzo Est e Franco Lelli per il Rotary Club Arezzo - i relatori esperti della materia, e cioè i docenti universitari Andrea Benedetti (che è anche socio Arezzo Est), Mario De Stefano e Giovanni Cardinale.

Secondo l'ingegner De Stefano, ordinario di Tecnica delle Costruzioni all'Università di Firenze, uno dei temi principali rispetto al terremoto è quello della resilienza delle strutture ospedaliere. In relazione al territorio aretino ha fatto l'esempio dell'Ospedale zonale di Sansepolcro. È importante valutare il waiting time dell'ospedale: senza piani di emergenza, in caso di terremoti, i tempi di attesa diventano molto elevati.

Cardinale, vicepresidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, ha parlato invece dell'evoluzione delle normative relative al territorio aretino in relazione ai terremoti tra il 1971 e il 1982, anno dell'aggiornamento delle zone sismiche della Regione Toscana. Ha sottolineato inoltre l'importanza delle indagini diagnostiche: è fondamentale la pianificazione e la progettazione delle indagini e quello che fa la differenza è calibrarle in modo tale da poterne avere risposte significative. Non conta la "quantità", l'ampiezza in sé e per sé dell'indagine, ma la sua accuratezza e calibratura in relazione alle informazioni che si devono ottenere. Giovanni Cardinale si è soffermato poi sulla differenza tra sicurezza percepita e sicurezza misurata: spesso edifici in cemento armato che non evidenziano problemi apparenti in realtà possono avere forti criticità.

L'ingegner Benedetti, ordinario di Tecnica delle Costruzioni all'Università di Bologna, ha trattato l'argomento della sicurezza del patrimonio culturale e dell'interazione tra la conservazione della forma e del "significato" dell'edificio e la sua funzionalità. Si prenda una chiesa, per esempio: un edificio con una funzionalità chiara, certa, quella liturgica; per altri tipi di edifici a volte è più difficile capirla. In Italia, dopo i vari terremoti, sono progressivamente aumentati i comuni che sono stati dichiarati sismici. Tra le altre puntualizzazioni, il fatto che il rischio sismico dipende dall'interazione di tre fattori: la pericolosità, l'esposizione e la vulnerabilità. Sulla pericolosità l'uomo non può agire, si possono invece modificare l'esposizione e la vulnerabilità.

Tags: Terremoto rischio sismico Rotary Club Arezzo Rotary Club Arezzo Est

Bianca Sestini

Bianca Sestini

Sono laureata in giurisprudenza e ho concluso il praticantato presso la Scuola di Giornalismo "Massimo Baldini" della Luiss di Roma. Parlo Inglese e un po' di Francese. Sono appassionata di fotografia, documentari e podcast della Bbc. Società, viaggi, cultura e scienza sono le aree che sono più curiosa di esplorare.