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martedì | 08-07-2025

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Il Lavoro al Centro: esperienze di alternanza verso EU2030 Ar24Tv

Una giornata di riflessione sui progetti di Alternanza scuola-lavoro DAT, E&T e LEWS, finanziati dalla Regione Toscana con 420.000€ dei fondi POR FSE 2014-2020. È questo il tema della mattinata che ha visto il Teatro Mecenate di Arezzo, riempirsi di giovani provenienti dalla maggior parte degli Istituti scolastici di II grado del territorio aretino, oltre ad un Istituto di Siena e uno di Firenze.

https://www.youtube.com/watch?v=CB5STh7vewg

Obiettivo del progetto, l’integrazione sostenibile nel mercato del lavoro dei giovani attraverso la qualità delle progettualità di alternanza scuola-lavoro sviluppate fra scuola e impresa: il lavoro al centro. Lo abbiamo perseguito attraverso la preparazione degli studenti proprio ai primi contatti con il mondo del lavoro, dotandoli di quello spirito di imprenditività, della consapevolezza delle proprie potenzialità e di quelle del territorio che andranno ad arricchire.

Si sono formati gli studenti, si sono formati  i tutor scolastici e aziendali che progettano e gestiscono le esperienze formative fra aula e impresa, perchè “L’importanza dell’Alternanza Scuola – Lavoro (oggi PCTO) è fondamentale per gli studenti che possono così connettere i concetti teorici appresi nel percorso di studi con quella che è la realtà lavorativa”. Questo dichiara Claudio Tomoli, Dirigente scolastico del Liceo “Città di Piero”, scuola capofila del progetto DAT -Digital and Alternating Training in tourism, culture and services- e Presidente del Consorzio ABACO. “La parte relazionale e il lavoro in gruppo – conclude Tomoli – sono aspetti importanti delle nuove metodologie educative e queste esperienze sono fondamentali per preparare gli studenti al meglio, alla realtà che troveranno alla fine del percorso di studi”

Oltre 3200 persone sono state protagoniste del progetto, studenti, docenti e lavoratori. “Oggi celebriamo un percorso che ha visto coinvolte decine di scuole aretine e non solo in un percorso lungo 3 anni e che ha connesso scuola e lavoro, formando anche gli insegnanti su dinamiche produttive e di sviluppo territoriale, che devono essere sempre più elemento pregnante della proposta didattica e formativa delle scuole.” A dichiararlo è Roberto Curtolo, Dirigente USR per Arezzo, Siena, Firenze che prosegue: “Obiettivo primario è colmare il gap fra competenze in uscita dal percorso formativo dei giovani e competenze richieste dal mondo del lavoro.”

Presente Maria Chiara Montomoli, dirigente regionale per la Programmazione, Formazione Strategica e Istruzione che ha dichiarato: “La Regione Toscana ha investito circa 7,5 mln di euro dal Fondo Sociale Europeo per lo sviluppo delle attività di alternanza scuola – lavoro ritenendo strategico questo aspetto dell’offerta formativa e speriamo in futuro di poter investire nuove risorse andando anche a migliorare alcuni aspetti del progetto. La Regione – conclude Montomoli – sarà al fianco delle scuole per sviluppare, in accordo anche con il MIUR, questo tipo di attività”.

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Presente alla mattinata di lavori anche Andrea Toma, ricercatore CENSIS, che è entrato nel merito dell’evoluzione del mondo del lavoro attraverso il Rapporto del 2019, offrendo prospettive ai giovani per le loro future scelte volte ad un più efficace inserimento lavorativo e a possibilità di carriera nella nostra Regione e nel nostro territorio.

Protagonisti indiscussi sono stati gli studenti, vero patrimonio in termini di future risorse umane attive nel tessuto produttivo. Hanno testimoniato rispetto all’azione più innovativa e di successo dei tre progetti: il modulo di “Formazione dei Talenti” realizzato in forma residenziale per 20 edizioni con il supporto del Formatore Fabio Pasquale che ha permesso ai giovani di vivere 2 giorni in cui sperimentare in prima persona attività esperienziali e approcciarsi al meglio alla realtà che li attende. Soft skills in primo piano: fiducia in se stessi, empowerment, team working, problem solving. Hanno ringraziato dell’opportunità avuta di “uscire dagli schemi” purtroppo spesso restrittivi – usando un eufemismo – che li sovrastano, dall’idea che questo periodo non è “per i giovani” per affrontare con energia le sfide che il futuro certo offrirà loro. L’energia e l’emozione che hanno donato a tutti hanno costituito certo la prova che l’investimento fatto ha dato già frutto.

 

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