Case popolari, SUNIA alla Regione: “Niente guerra tra chi ha problemi economici”

Il SUNIA si rivolge alla Regione e chiede chiarezza sul perché gli inquilini di Arezzo Casa debbano pagare le spese di amministrazione che competono alla proprietà. Non solo: “Insieme alla Cgil“, sottolinea il sindacato, “dobbiamo sottolineare che la nostra provincia è una delle più dimenticate della Toscana, ha le abitazioni più vecchie e costruite al risparmio. Estremamente limitati sono i fondi attribuiti ai nostri comuni per manutenzione e costruzione. E questo, forse, anche per l’inadeguato impegno delle nostre amministrazioni“.
La lista dei problemi non finisce qui: “Dagli affitti con i quali dovrebbe essere sostenuta la manutenzione, vengono stornati fondi per pagare gli affitti a coloro che non possono sostenere la spesa. Siamo consapevoli di essere di fronte ad un problema sociale ma non crediamo che la strada giusta sia quella di creare una conflittualità tra persone che hanno comunque, seppur in modo diverso, problemi economici e sociali“.
Questi temi, come quello delle spese di amministrazione caricate sugli inquilini invece che sulla proprietà, sono stati al centro di una serie di assemblee che SUNIA e CGIL hanno tenuto nella provincia con le famiglie che vivono nelle case popolari. Sette tra Arezzo, Valtiberina e Valdichiana; altre due programmate in questa settimana; 11 presenze ai mercati tra Arezzo e Valtiberina e altre fissate nel comune capoluogo; incontri con i sindaci e assessori alla Casa dei Comuni di Pratovecchio Stia e Civitella in Val di Chiana. “In ogni incontro“, conclude il SUNIA, “è stata evidenziata la carenza di fondi e il sindacato ha proposto una azione comune per rivendicare finanziamenti adeguati nonché una raccolta di firme per ridare dignità e diritti agli assegnatari delle case popolari“.