11 gennaio 2005, undicesima tappa della Parigi Dakar: non si è mai spento il sorriso di Fabrizio Meoni Ar24Tv

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15 anni da quel tragico incidente: sarebbe stata l'ultima tappa della Parigi-Dakar e l'ultima della sua carriera. L’indimenticabile centauro castiglionese è ancora presente nei cuori e nella mente dei castiglionesi, dei motociclisti e di tutti coloro che lo hanno conosciuto

Esempio ne è il continuo peregrinare alla statua che si trova lungo la Strada Regionale 71 all'ingresso del suo paese natale, Castiglion Fiorentino, sorta per ricordarlo nel tempo, o la visita che viene fatta costantemente ai luoghi preferiti da Fabrizio, come il cippo eretto in località Partini, vicino al Passo della Foce, tra Castiglion Fiorentino e Palazzo del Pero, dove lui abitualmente si allenava. Proprio qui, lo scorso mese di luglio, si è tenuta una serata ricordo per Fabrizio Meoni con l’allestimento di una sorta di bivacco alla presenza di tanti amici provenienti da tutta Italia. E oggi, 11 gennaio, in occasione, appunto, del 15° anniversario, (Fabrizio perse la vita nell’incidente in Mauritania, tappa numero 11 Atar-Kiffa, l'11 gennaio 2005) alle ore 18.00 presso la Chiesa del Rivaio di Castiglion Fiorentino, sarà celebrata come ogni anno la Santa Messa in memoria di Fabrizio Meoni. “Grazie a tutti coloro che potranno partecipare” fanno sapere dalla Fondazione Fabrizio Meoni Onlus, che prosegue nella realizzazione dei progetti di solidarietà in Africa voluti dallo stesso campione e dal compianto Padre Arturo Buresti, suo grande amico e mentore, perchè, come diceva il grande campione, "questa terra mi ha dato tanto e devo restituire qualcosa".

"Fabrizio Meoni, 47 anni, è morto stamattina in corsa", recitano le cronache della Gazzetta dello Sport dell'epoca. "Il pilota toscano della KTM, 47 anni, ha perso la vita durante l'undicesima tappa della maratona africana, che doveva portare i concorrenti da Atar a Kiffa, in Mauritania. E' caduto alle 10.15 al km 184 della speciale, poco dopo aver passato regolarmente il primo controllo orario. Il francese Fretignè, che lo seguiva da vicino con la sua Yamaha, ha lanciato subito il razzo per i soccorsi. Circa 20 minuti dopo, alle 10.36, arrivava il primo elicottero, quello della direzione gara. Seguito poco dai due dei medici. I sanitari si sono prodigati al massimo, provando a rianimarlo per 45 minuti, ma probabilmente la morte di Meoni era stata istantanea, per la rottura dell'osso del collo. Poco dopo le 12 è stato comunicato ufficialmente il suo decesso. Meoni lascia la moglie, Elena, e due figli. La salma sarà imbarcata nella notte su un aereo dell'Air France per essere trasportata a Parigi dove giungerà alle 5,50 di domani mattina. Poco dopo sarà trasferita a Roma e da qui a Castiglion Fiorentino, il suo paese in provincia di Arezzo.

Meoni è stato uno dei più grandi protagonisti della storia della Dakar. Per anni era rimasta la sua corsa stregata. Aveva dominato in Tunisia, aveva vinto in Egitto, era già un Piccolo Principe africano. Ma gli restava una spina, un'amarezza, da togliersi di dosso: un successo a Dakar. C'era riuscito, trasformandosi da principe a re, nel 2001. Alla tenera età di 44 anni, dopo aver lasciato il lavoro per diventare pilota ufficiale KTM. E si era ripetuto l'anno dopo, trionfando ancora sul lago Rosa della capitale del Senegal. Adesso il suo stesso sogno se l'è portato via per sempre. Mentre inseguiva un'altra vittoria, l'ultima. Dopo aver deciso - destino malvagio - che sarebbe stata l'ultima avventura dakariana della sua carriera.
Nato il 31 dicembre del 1957, aveva iniziato correndo nell'enduro nazionale ma a fine '81 si era ritirato. Aveva ripreso a gareggiare nell'88 diventando campione italiano junior. L'anno seguente ha vinto il Rally Incas. Nel 1994 il primo grande risultato nella Dakar, 3° e migliore dei privati. Da lì solo successi, con le gemme africane del 2001 e 2002.
 
"Lo amavamo profondamente - ha fatto sapere Etienne Lavigne, direttore dell'organizzazione -. Era un personaggio entrato nella storia della Dakar. Era un tipo favoloso, un grande commediante, un ottimo avvocato. E adesso ci sentiamo profondamente addolorati per la sua scomparsa". Meoni è la ventiduesima vittima in 27 anni di Dakar. Solamente ieri era stata la volta dello spagnolo Josè Manuel Perez, caduto giovedì scorso nella settima tappa e morto all'ospedale di Alicante per le ferite riportate nell'incidente. "La prova speciale della 12ª tappa, tra Kiffa (sud) e Bamako, in programma domani - scriveva ancora la rosea - è stata annullata su richiesta dei piloti motociclisti in gara, per rendere omaggio a Meoni. Lo hanno annunciato in serata gli organizzatori".

"11 gennaio 2005 - 11 gennaio 2020.. questo sorriso non ci ha mai abbandonato". Così la Fondazione Fabrizio Meoni Onlus in un toccante post su Facebook in ricordo dell'indimenticabile "cinghiale" di Castiglion Fiorentino.

 

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Guido Albucci

Guido Albucci

Di tante passioni, di molti interessi. Curioso per predisposizione, comunicatore per inclinazione e preparazione