Due Mari e SR71 tra le le grandi incompiute: manifestazione degli edili davanti alla Prefettura di Arezzo

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Noi non  ci fermiamo” questo il titolo della manifestazione nazionale indetta unitariamente dal comparto edile per oggi, 15 novembre per rilanciare il settore. La FILCA CISL di Arezzo ricorda le incompiute in provincia

Per gli edili dell’aretino la manifestazione si tiene davanti al palazzo della Prefettura alle ore 10.

"Si tratta di una protesta - dichiara Serafino Marino segretario Filca CISL Arezzo - per riaprire i cantieri e rilanciare il settore".

"Lo sciopero - prosegue Marino - ha anche l’obiettivo di denunciare l’eccesso di burocrazia che condiziona l’avvio e la gestione dei cantieri. Nel nostro territorio ci sono “casi” illustri come lo storico completamento della SGC E78 ossia la Due Mari. Un’opera iniziata decenni e decenni fa ed in eterna attesa di completamento nonostante la funzione strategica di collegamento tra costa tirrenica e costa adriatica. La stessa cosa dicasi per la SR71 Umbro-Casentinese-Romagnola  strategica per l’economia  dell’intera vallata. Sottoposta  in questi decenni ad una serie di interventi a puzzle che non hanno né risolto né migliorato la viabilità tanto che continua a far parlare per i continui e gravissimi incidenti.

E’ del tutto evidente che il settore edile ha bisogno di attenzione perché è ancora un settore non solo strategico, ma trainante per l’intera economia nazionale. Sono anni che sta subendo e, più di altri, una crisi tale che lo ha compromesso in maniera determinante. Un settore che sta facendo i conti anche con la sicurezza visto che è quello dove si registra il maggior numero di vittime dopo il settore agricolo.

Inoltre, come sindacato puntiamo il dito anche sul drammatico calo occupazionale: prima del 2008 gli addetti erano 800.000 oggi sono circa la metà e 120.000 aziende hanno cessato l’attività. Infine, conclude il Segretario FILCA, il comparto deve fare i conti la spinosa questione  dei subappalti che peggiorano la qualità del lavoro.

Questa, quindi, è una protesta non solo per trovare soluzioni per riaprire i cantieri e, quindi, per rilanciare e dare ossigeno al settore".

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