Fatta a pezzi e ricomposta

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Una vicenda storica affascinante e controversa, quella della cosiddetta "Pala di Matelica", sarà al centro della conferenza di sabato 8 luglio nell’ambito di «Signorelli 500».

 

L’appuntamento è alle ore 17 nella sala La Moderna di via Maffei con Alessandro Delpriori. Delpriori è storico dell’arte, docente di Storia dellarte all’Università di Camerino ed è stato sindaco di Matelica dal 2015 al 2019.

Sull'altar maggiore della chiesa di Sant'Agostino a Matelica, fino al 1789, troneggiava una grandiosa pala d'altare di Luca Signorelli che rappresentava il Compianto su Cristo morto e che fu dipinta nel 1504. Questa, per espressa volontà dei committenti, era stata esemplata sul Compianto di Cortona, già in Santa Margherita e ora conservato presso il Museo Diocesano. Un terremoto, lo stesso che fece cadere e ruppe in pezzi la prima opera documentata di Raffaello, a Città di Castello, danneggiò anche la pala di Matelica di Luca che fu tagliata a pezzi e venduta

Negli anni si sono potuti recuperare molti frammenti e oggi abbiamo un'idea molto verosimile di come doveva essere il dipinto. Abbiamo quindi recuperato in parte una testimonianza importante dello stile di Luca Signorelli alla metà del primo decennio del Cinquecento, anche perché tutti i frammenti, che per la prima volta possono essere visti insieme in un'unica occasione, sono tutti di un buon grado di autografia. La pala di Signorelli, a Matelica, gareggiava per qualità e importanza con il dipinto dell'altar maggiore della chiesa dei francescani osservanti consegnato da Marco Palmezzano nel 1501 e la coppia di opere segnano anche una svolta nella Storia dell'Arte per quella parte delle Marche. Si abbandona pressoché improvvisamente la forma del polittico e iniziano a proliferare le pale quadre all'antica o architettoniche. Il portato della presenza di Luca a Matelica si legge anche in prospettiva di un profondo cambiamento nella cultura figurativa del luogo.

La mostra «Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia» offre la possibilità di ammirare sei frammenti dell’opera grazie ai prestiti e al lavoro scientifico del curatore Tom Henry.

L’iniziativa di questo sabato 8 luglio vede la collaborazione con l’istituto d’istruzione superiore «Luca Signorelli» di Cortona che ospita la conferenza nella sala multimediale di via Maffei.

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