Il Cai di Arezzo presenta la nuova carta del ‘Sentiero 50’

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Sabato 11 novembre alle ore 17 nella Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo

Lo chiamano la spina dorsale della nostra provincia, segue tutta la cresta appenninica aretina da Poggio Tre Vescovi al Lago Trasimeno, è il Sentiero 50 tracciato e regolarmente mantenuto dal Cai, Club alpino italiano sezione di Arezzo, ora alla portata di tutti gli amanti del trekking grazie alla nuova edizione della carta dei sentieri che verrà presentata sabato 11 novembre alle 17 nella Sala dei Grandi del palazzo della Provincia ad Arezzo. Saranno presenti Luciano Micheli presidente del Cai di Arezzo, Fulvio Baldassarri e Sandro Vasarri della commissione sentieri del Cai di Arezzo, il consigliere Simon Pietro Palazzo per la presidenza della Provincia di Arezzo, Simone Chierici assessore al turismo del Comune di Arezzo e presidente della Fondazione Arezzo Intour, Federico Scapecchi assessore allo sport del Comune di Arezzo e Rodolfo Ademollo direttore della Fondazione Arezzo Intour.

Come tutte le spine dorsali, il Sentiero 50 ha le sue costole che toccano tutte e quattro le vallate, una rete e fitta di percorsi lunga oltre 800 km che seguono gli antichi tracciati che nell’antichità venivano percorsi da pellegrini della via Romea Germanica, da San Francesco, dai pastori della transumanza, sentieri ricchi di storia, di tracce, di testimonianze civili e religiose, di paesaggi che cambiano a ogni passo. Uno dei sentieri più conosciuti anche a livello nazionale, che si sovrappone in alcuni tratti al Sentiero Italia e che segue il crinale che fa da spartiacque tra Valtiberina, Valdarno, Casentino e Valdichiana.

Un nuovo formato tascabile e digitale, in scala 1 a 25mila, edito da Monti, evoluzione delle due precedenti edizioni del 1991 e del 2005, nato dalla collaborazione fra il Cai e la Fondazione Intour. Collaborazione che ha visto in questo anno la nascita di nuovi percorsi per portare gli escursionisti direttamente in città e promuovere il turismo ambientale e naturalistico con quello culturale. Un’occasione per scoprire le bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche del nostro territorio montano.

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