Bucine, vicenda Keu: liberato Lerose, restano aperte le questioni ambientali

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Arrivano aggiornamenti sul percorso di messa in sicurezza delle due aree che interessano il Comune di Bucine: per il cantiere Tozzi definiti tempi e modi per addivenire alla bonifica. Più complessa la situazione per l'impianto Lerose Srl. Lo riferisce il sindaco Benini.

Francesco Lerose, l’imprenditore di origini calabresi coinvolto nell'operazione Keu, proprietario di due impianti di recupero e smaltimento rifiuti, uno a Levane nel territorio comunale di Bucine (Ar) e l’altro a Pontedera (Fi), è tornato in libertà. La decisione è stata presa alcune settimane fa dal giudice per le indagini preliminari di Firenze, che ha accolto le tesi dell’avvocato difensore Gennaro Pierino Mellea, il quale ha evidenziato la piena legittimità dell’operato del suo assistito e l’assenza di ogni pericolo di reiterazione delle condotte contestate. In libertà anche la moglie Anna Maria Faragò e il figlio Manuel, difesi dall’avvocato Carmine Curatolo del foro di Paola. Fin qui il fronte giudiziario, mentre arrivano chiarimenti sulla situazione ambientale direttamente dal sindaco di Bucine Nicola Benini.

“Mentre per il Cantiere Tozzi di Bucine, vista la disponibilità del privato ad intervenire direttamente, si è definito con ARPAT un percorso che garantisce un intervento di bonifica con tempi e modalità già delineati – dichiara Nicola Benini Sindaco di Bucine – per l’impianto Lerose S.r.L. di Levane la situazione è più complessa e articolata. Dalla Regione sono stati compiuti comunque tempestivamente tutti i passaggi necessari per addivenire in tempi brevi quantomeno alla messa in sicurezza dei siti”.

Le indagini sull’area denominata “Cantiere Tozzi” - ubicata in via XXV Aprile a Bucine - sono iniziate in data 04.06.2021 per sospetto interramento di materiali contaminati indebitamente qualificati come inerti riciclati proveniente dall’impianto di Levane. Nel corso dell’ispezione disposta dal Pubblico Ministero sono stati eseguiti prelievi sotto la coordinazione del Consulente Tecnico nominato dalla Procura della Repubblica. I risultati emersi dalle conseguenti analisi sono stati trasmessi dal Nucleo investigativo della Polizia Ambientale dei carabinieri Forestali di Firenze al Comune di Bucine (nota prot. n. 10295 del 18.08.2021). I risultati dei tre campioni elaborati dai consulenti tecnici del Pubblico Ministero nell’ambito del Proc. Pen. 962/18 RGNR, mettono in evidenza che nel cantiere di Bucine (lottizzazione Tozzi) sono presenti metalli pesanti riconducibili al materiale proveniente dall’impianto Lerose di Levane.

In data 31.08.2021 (prot. n. 10655) il titolare del Cantiere Tozzi ha trasmesso una comunicazione (ex art. 245, comma 2 D.Lgs 03.04.2006 n.152) in cui ha sospeso qualsiasi responsabilità in relazione al rilevamento del materiale inquinante nel proprio cantiere. Conseguentemente, in data 09.09.2021, (prot. n.11068) l’Amministrazione Comunale, di fronte a tale dichiarazione, ha chiesto la messa in atto delle misure di prevenzione di cui al comma 2 dell’art. 245. A tal proposito, nel mese di ottobre, è stato convocato presso il Palazzo Comunale, un tavolo tecnico alla presenza di A.R.P.A.T, della proprietà e dei relativi tecnici incaricati. Quanto emerso è stato condiviso con la Regione ed è stato deciso di richiedere alla proprietà la presentazione di uno studio atto a verificare lo stato dei luoghi, sia da un punto di vista d’inquinamento che da un punto di vista geotecnico.

Ricevuto da parte di Tozzi il documento “Cronoprogramma Piano di caratterizzazione e Relazione Geologica” e le successive integrazioni (novembre 2021), si è tenuta (marzo 2022) la Conferenza di Servizi Decisoria – in forma simultanea in modalità sincrona - per l’Approvazione del Piano di Caratterizzazione (di cui all’art.242 comma 3 del D.Lgs. n. 152/06) dell’area denominata “Cantiere Tozzi”, a cui ha fatto seguito una seconda seduta della Conferenza dei Servizi per l’esame del documento al termine della quale ne è stata chiesta integrazione. Una volta ottenuta la documentazione integrativa, in seguito alla consegna della documentazione integrativa richiesta, è stata indetta una terza seduta della Conferenza dei Servizi che si è tenuta il 29.07.2022. L’esito finale si è concretizzato in un parere positivo con la richiesta di effettuare ulteriori analisi prima di presentare la definitiva analisi del rischio col conseguente progetto di bonifica.

Con determina del funzionario responsabile n.748 del 04/08/2022 si sono approvati i verbali del 14/03/2022, 31/03/2022, e 29/07/2022 relativi ai lavori della conferenza di servizi Decisoria con l’Approvazione del Piano di Caratterizzazione di cui all’art. 242 comma 3 del D.Lgs. n. 152/06 dell’area denominata “Cantiere Tozzi” ed ubicata in Via Spartaco Lavagnini angolo Via XXV Aprile nel Comune di Bucine. Con la determina si ricorda che la presentazione dell’Analisi di Rischio

Sito-Specifica ai sensi del D.lgs 152/06 e s.m.i. deve essere effettuata entro il termine di 6 mesi dalla data di ricevimento della determinazione e che la data di inizio delle ultime indagini sul sito va comunicata con un preavviso di almeno 7 giorni.

Con nota in data 12/09/2022 è stato comunicato dal sig. Tozzi l’inizio delle ulteriori indagini a partire dal giorno 22/09/2022.

Per quanto concerne invece l’impianto di frantumazione inerti “Lerose S.r.l.” e l’area soprastante ubicati nella frazione di Levane, la Regione Toscana con nota del settore competente, ha diffidato il proprietario a realizzare gli interventi di messa in sicurezza d’emergenza secondo indicazioni di ARPAT (decreto dirigenziale del 14/10/2021) ma ha ricevuto risposta di diniego a intervenire da parte del proprietario (nota di Lerose del 9/11/2021).

I sopralluoghi di ARPAT sono stati svolti in data 25/10/2021 e hanno accertato lo stato di criticità ambientale. In accordo con ARPAT si è valutata poi l’opportunità di procedere direttamente alla rimozione/messa in sicurezza permanente dei cumuli di materiali contaminati presenti. A tale scopo si è tenuto un incontro con ARPAT il 2/11/2021 in cui si è discusso delle modalità operative (valutazioni per l’individuazione degli impianti di smaltimento in Toscana in grado di accogliere i materiali non conformi, indicazione dei codici EER, individuazione delle risorse per procedere in danno).

Ribadito che risulta revocata l’autorizzazione dell’impianto, è stato adottato un decreto del Commissario straordinario per diffidare ulteriormente Lerose all’allontanamento dei materiali non conformi stoccati nei siti; diffida che costituisce anche avvio di sostituzione in danno a cui seguirà richiesta di escussione delle garanzie fideiussorie. Svolti ulteriori sopralluoghi anche alla presenza degli organi inquirenti allo scopo di verificare la presenza di ulteriore contaminazione e acquisita l’autorizzazione dagli organi inquirenti, sono in fase di programmazione sopralluoghi per la caratterizzazione preliminare dei cumuli mirata all’individuazione dei siti di destinazione dei materiali.

Con decreto 18/2021 l’Ufficio Misure di prevenzione del Tribunale di Firenze ha nominato l’avv. Fabio Cesare Amministratore Giudiziario (AG) della società Lerose srl, nell’ambito del sequestro di prevenzione ex art. 20 del d.lgs 159/2011. Da quel momento si è avviata un’interlocuzione con l’AG, il quale con le risorse messe a disposizione del Tribunale agisce in vece della società Lerose per il ripristino delle aree. L’interlocuzione infatti è mirata principalmente all’individuazione delle migliori soluzioni di ripristino dei siti. In tale contesto l’AG ha chiesto con propria nota del 10/03/2022 e del 29/04/2022 di avere una proroga dei termini stabiliti dalle due diffide prima richiamate per addivenire a una soluzione condivisa degli interventi. A fronte di tali richieste dell’Amministrazione giudiziaria della Soc. Lerose sono state concesse dagli uffici regionali le due proroghe, al fine di consentire agli amministratori di presentare una piano di interventi in cui fossero valutate tutte le possibili alternative (rimozione immediata dei materiali non conformi, messa in sicurezza di emergenza, etc..) con l’indicazione dei relativi cronoprogrammi.

Dopo un incontro tenutosi in data 16/06/2022 tra Regione Toscana, ARPAT e AG, si è proceduto a fare le ulteriori e definitive verifiche che dovrebbero concludersi entro questo mese per procedere rapidamente alla messa in sicurezza dei siti.

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