Rischio allarme ambientale, il Casentino corre ai ripari con un tesoretto per gli interventi preventivi

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Con il progetto 'Life' l’Unione dei Comuni Montani del Casentino corre ai ripari investendo 230 mila euro per interventi preventivi.

L’obiettivo è quello di limitare l’impatto dei cambiamenti climatici nelle foreste del Pratomagno e dell’Alpe di Catenaia, gestite dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino che grazie al progetto Life Systemic ha messo in sicurezza la rete sentieristica, ha realizzato una manutenzione straordinaria di tutti i collegamenti forestali, la segmentazione e i diradamenti selettivi degli alberi e ha delimitato determinate aree per la realizzazione di analisi genetiche. L’idea di base infatti è relativamente semplice: quanto maggiore è la diversità genetica degli alberi di una foresta e maggiore è la probabilità che vi siano piante che conferiscono una maggior capacità di adattamento al cambiamento climatico, aumentando di conseguenza la resistenza e la resilienza dell’ecosistema forestale. La diversità genetica diventa così uno “strumento” per proteggere le foreste dalle condizioni climatiche avverse e garantirla è una priorità dell’Ente.

In Casentino sono stati individuati 6 siti dimostrativi del progetto, in foreste di faggio e di abete bianco e gli interventi realizzati saranno visionati da rappresentanti di Life Systemic tra domani e giovedì. Il progetto è coordinato dal Dipartimento di scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali dell’Università di Firenze e il partenariato è composto da: Unione dei Comuni Montani del Casentino, Dream Italia, Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, l’Istituto di Ricerca Forestale Croato e Sloveno e il Servizio Forestale Sloveno.

Gli obiettivi principali del progetto sono:

  • Studiare la relazione tra gestione forestale e diversità genetica per 8 specie di alberi forestali in 3 Paesi europei (Croazia, Italia e Slovenia) al fine di identificare il sistema selvicolturale che mantiene elevato il livello di diversità genetica.
  • Sviluppare un modello innovativo GenBioSilvi (Genetic Biodiversity and Silvicultural) basato sulla combinazione della genomica di paesaggio avanzata (Advanced Genomic Landscape ), della genetica applicata e dei modelli selvicolturali a supporto della gestione forestale sostenibile.
  • Diffondere la conoscenza del metodo in tutta Europa e trasferirne l’uso nella pratica forestale attraverso il coinvolgimento di stakeholder.

«Il nostro patrimonio forestale è preziosissimo e abbiamo il dovere di proteggerlo con tutti gli strumenti che abbiamo – ha dichiarato la presidente dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino Eleonora Ducci – garantire la diversità genetica dei nostri alberi ci permette di creare uno scudo che attutisca gli effetti dei cambiamenti climatici, sempre più frequenti e devastanti. Grazie al progetto Life Systemic, siamo intervenuti centrando gli obiettivi prefissati e svolgendo un importante lavoro di tutela del nostro patrimonio forestale».

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