Nell'eterno conflitto tra allevatori e lupo, c'è il cane. Biodiversità locale e tutela del predatore

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L’Ente Parco nazionale delle Foreste Casentinesi e la Fondazione Capellino hanno rinnovato per altri tre anni un accordo di collaborazione, già in atto dal 2017, che ha come obiettivo la mitigazione del conflitto tra gli allevatori che operano nell’area protetta, a cavallo delle Province di Arezzo, Firenze e Forlì-Cesena, e il lupo (Canis Lupus). 

Il fine ultimo è la preservazione della biodiversità locale ed in particolare la tutela di questo predatore, con gli allevatori che diventano parte attiva e principali tutori, anche attraverso il corretto utilizzo del cane da guardiania come principale strumento di difesa dalle predazioni. 
Le attività agricole e zootecniche del territorio aderenti al progetto hanno un doppio valore: la qualità biologica, che deriva dalla naturalezza dell'ambiente, delle loro produzioni e la qualità etica che queste acquisiscono grazie al rispetto dell'habitat che questi produttori* praticano nell'interesse di tutti.

La collaborazione rientra nell’ambito del progetto “Humans and Wildlife” della Fondazione Capellino, ente commerciale senza scopo di lucro, finanziariamente indipendente, che si autofinanzia attraverso il progetto Almo Nature (azienda 100% di sua proprietà).
L’obiettivo delle Fondazione è la salvaguardia della biodiversità, con particolare attenzione agli habitat dei grandi mammiferi e dei predatori minacciati dall’espansione delle attività umane. 
Per raggiungere questo obiettivo la Fondazione, tra le altre cose, supporta l’emancipazione economica delle aziende zootecniche che aderiscono a progetti di tutela della biodiversità e degli habitat dei grandi predatori.
La collaborazione tra l’Ente Parco nazionale delle Foreste casentinesi e la Fondazione Capellino, nell’ambito del progetto “Il cane da guardiania nel Parco nazionale delle Foreste casentinesi”, coinvolge al momento 24 cani da guardiania dislocati in sei aziende agricolo-zootecniche. La Fondazione, da settembre 2017, garantisce il mantenimento e la corretta alimentazione dei cani, donando all’Ente parco in questi anni circa 7.000 kg di mangime Almo Nature per i cani, che sono stati consegnati agli allevatori che hanno aderito al progetto. L’Ente inoltre provvederà, nell’ambito del progetto, oltre all’assistenza tecnica e veterinaria, a dare una corretta informazione ai fruitori del territorio circa la presenza di tali cani, delle loro caratteristiche etologiche e riguardo al comportamento da seguire in caso di incontro.
 Le aziende che hanno aderito al progetto sono "Casa Pallino",  "Casa Righi" e "Del Monastero" di Pratovecchio Stia e "Le Casine", L’Eremo", e "Podere la Greta" di San Godenzo.

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