Il Consorzio di Bonifica non si ferma: a caccia di tane per la sicurezza degli argini

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Fabrizio Salvadori è uno degli operai del Consorzio al lavoro per garantire la difesa del suolo. Sul torrente Mucchia a Cortona è necessario riparare tempestivamente i danni agli argini provocati dalle nutrie.

Il lavoro del Consorzio 2 Alto Valdarno non si ferma. La difesa del suolo è un servizio essenziale e come tale, anche in tempo di coronavirus, deve continuare. Fabrizio Salvadori lo sa bene: è uno degli operai consortili rimasto in servizio per assicurare che la manutenzione dei corsi d'acqua non si interrompa.

In questi giorni è impegnato sul torrente Mucchia, in località Monsigliolo, nel Comune di Cortona. Come ha già fatto tante altre volte, deve chiudere i cunicoli scavati dalle nutrie: lunghe e profonde gallerie che indeboliscono gli argini e quindi contribuiscono ad aumentare il rischio idraulico in un territorio funestato dalla presenza di tane e cavità. Questa volta però è diverso. Su tutto e su tutti aleggia lo spettro minaccioso del COVID-19. Ma il Consorzio non si arrende. Con tutte le necessarie precauzioni va avanti. E, con lui, le squadre che operano sul territorio.

"Si lavora solo con maggiore attenzione, nel rispetto delle regole fissate dal Consorzio per coniugare l'operatività con la sicurezza dei lavoratori", commenta. "Ogni operaio ha a disposizione un mezzo assegnato e lavora in modo autonomo, senza entrare in contatto con i colleghi e, per ragioni di sicurezza, con il supporto del dispositivo 'uomo a terra': lo strumento, in caso di necessità, consente di localizzare con esattezza la posizione di chi è in difficoltà e di attivare i necessari soccorsi". Non si sente speciale Fabrizio, eppure anche lui, come tanti, combatte ogni giorno paure e timori e porta un importante contributo al territorio e alla comunità che, su quel territorio, vive.

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