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mercoledì | 14-05-2025

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Storia dell’istruzione musicale ad Arezzo: excursus con il professor Santori

Basterebbe Arezzo – recita una famosa frase attribuita al Carducci – a fare la gloria d’Italia. Anche se il Carducci, per i ben noti motivi legati al ruolo di subordinazione che ha avuto la cultura musicale in Italia, pensava all’arte, alla letteratura e alla scienza, non certo alla musica. E invece la musica è stata in Arezzo da sempre coltivata e studiata con pieno successo, non a caso prendendo le mosse dal più famoso teorico e riformatore di tutti i tempi: il monaco Guido. Dai suoi insegnamenti muove un filo rosso che vede un’agguerrita scuola di musica culminata nel “secolo d’oro” con maestri come Paolo Aretino e Orazio Tigrini e sviluppata non solo in ambito ecclesiastico nei secoli successivi, ma anche nell’ambiente laico fino ad arrivare a quello che si può considerare il coronamento dell’intervento pubblico con la fondazione del Liceo Musicale annesso al Liceo Classico “Francesco Petrarca”.

Claudio Santori ha studiato musicologia con Remo Giazotto e Clemente Terni; armonia e contrappunto con Marcello Guerrini. Critico musicale de “La Nazione”, ha all’attivo una cinquantina di pubblicazioni fra monografie e saggi musicologici e storici. Ha pubblicato e fatto rappresentare atti unici teatrali, nonché una traduzione delle Trachinie di Sofocle, ed è autore di composizioni musicali. Nel 2008 è stato nominato “Chevalier dans l’Ordre des Palmes Academiques” della Repubblica franceseed ha ricevuto altri riconoscimenti e premi. Promotore del Liceo musicale, dove ha insegnato Estetica musicale, ha collaborato con la cattedra di Storia della Musica dell’Università di Siena. Già preside nei Licei e rifondatore e primo presidente della Filarmonica “Guido Monaco”, è presidente della Brigata Amici dei Monumenti e dell’Orchestra a Plettro “Città di Arezzo”, nonché vicepresidente dell’Accademia Petrarca e consigliere, oltre che socio fondatore, della Società storica aretina.

Curato da Giovanni Galli, il ciclo di incontri, è parte di un più ampio progetto che si propone di ricostruire istituzioni, iniziative e figure del secolare processo volto a favorire l’estensione delle conoscenze culturali da una ristretta cerchia di specialisti a strati sempre più larghi della popolazione, approdando nel corso dell’Ottocento all’organizzazione della Pubblica Istruzione come servizio istituzionalizzato, prima di élite e poi di massa.

Le conferenze della Società storica aretina sono ad ingresso libero e gratuito.

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