Arezzo ospita l’Alessandria: società e squadra il loro lo hanno dato e lo stanno dando, siamo noi in debito

Stavolta di scena ci saranno i grigi dell’Alessandria, squadra avvezza ad essere big del girone, ma quest’anno ridimensionata dalla decisione del Presidente Di Masi.
Dopo i faraonici investimenti che nulla hanno potuto contro il mix di dabbenaggine e malasorte che han fatto si che il glorioso sodalizio dalla maglia color nebbia rimanesse ancora nella terza serie nazionale, il proprietario ha deciso di puntare sui giovani e su di una politica di riallineamento del bilancio. La squadra è stata affidata ad un allenatore anch’esso giovane, D’Agostino, ed in questo girone di andata quasi concluso ha saputo mostrare buona propensione al gioco, ma una certa fragilità che l’ha portata a subire più del previsto. Nell’ultimo turno ennesima sconfitta interna contro il Piacenza e voglia di riscatto comprensibile. Al centro dell’attacco i nostri avversari schierano quel Santini che due anni fa ci fece impazzire con la maglia del Pontedera addosso. Per il resto qualche buon prospetto e un po’ di esperienza, in sostanza quel che ha deciso di fare l’Arezzo, ma con una classifica decisamente meno bella. Una ragione ci sarà.
I nostri arrivano orfani di Basit e Belloni, ma ritorna (in panca perché non sono ammesse imprudenze) Nello Capitano. Per la formazione, Alessandro Dal Canto dovrebbe andare secondo certezze acquisite, ovvero quelli di domenica con Foglia arretrato a play basso, Tassi e Buglio a centrocampo e Serrotti dietro le punte che dovrebbero essere di nuovo Persano e Brunori. Più difficile (anche se quasi quasi intrigante) vedere Serrotti riportato al ruolo suo di esterno di centrocampo e Qeqi a far da mezzapunta.
In campo si spera di ritrovare la feroce applicazione vista con le big con l’aggiunta di quel po’ di rabbia positiva che dovrebbe aver lasciato il post-partita di domenica, quando qualcuno il “signore in giallo” se lo sarebbe mangiato di traverso (con parecchie ragioni e poco condimento…).
Da ultimo rimane da parlare della cornice di pubblico che si auspica, dopo i volantini ed i solleciti da più parte piovuti, almeno decorosa e degna di una squadra che se la sta giocando alla grande; per decoroso intendo sopra i 2800 presenti almeno. Per pretendere bisogna anche dare… società e squadra il loro lo hanno dato e lo stanno dando, siamo noi in debito. Svegliamoci e andiamo allo stadio!