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mercoledì | 27-08-2025

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Arezzo a Piacenza con rabbia per i punti gettati al vento

Intanto però godiamocelo e viviamocelo questo scontro d’alta classifica. Sei mesi fa avremmo firmato col sangue per poter essere oggi a giocarcela a metà classifica con dignità e con onore ed invece ci avviamo ad una partita che conta per i primi posti, portandoci dietro anche una buona dose di rammarico per come sono andate le cose contro Novara e Carrarese. E’ bello così però, con il nostro Arezzo che torna a garrire e farsi rispettare sui campi della categoria, come storia e blasone insegnano.

La squadra arriva a questo appuntamento con due assenze pesanti come quelle di Cutolo e Belloni, recupera Sala rientrato dall’esperienza con l’Under 20 azzurra; il resto del gruppo è a disposizione di Dal Canto che, correttamente fedele all’idea di non fare rivoluzioni, andrà a riproporre la squadra che ha fatto bene lunedì sera con Sala a spingere a sinistra e Luciani che torna nel suo ruolo naturale. Davanti troveremo una formazione quadrata, solida, d’esperienza. Franzini, che ormai a Piacenza è un’istituzione (la sua carriera l’ha praticamente fatta tutta in casa prima alla Pro e poi nel club maggiore della città), è un tecnico che conosce la categoria, che predilige giocare a pallone, ma non disdegna il sano pragmatismo. La Società, che nel 2019 compie 100 anni, gli ha messo a disposizione una rosa di qualità, portando in biancorosso gente da vertice per la categoria come Nicco e Sestu ex Alessandria, Pesenti, Marotta, Fedato e qualche giovane di ottima prospettiva come l’ex Juventus Barlocco e la punta ventenne  senegalese Sylla. Questi, aggiunti ai vari Romero, Corradi (ex di turno), Della Latta, Fumagalli, Pergfreffi, Di Molfetta, fanno del Piacenza un complesso di grande spessore.

Lo scivolone di Pistoia nell’ultimo turno stimolerà i padroni di casa, ma quanto a rabbia noi dovremmo essere avvantaggiati.

Da temere le ripartenze, spesso affidate a Nicco e Di Molfetta, e le conclusioni da fuori con le quali i biancorossi hanno spesso trovato il gol. Altra arma letale i palloni alti su calcio piazzato a sfruttare le doti acrobatiche di Pesenti e gli inserimenti di qualche difensore. Ci sarà bisogno di una concentrazione assoluta, una concentrazione che duri 95 minuti almeno perché (già detto, ma giova ribadirlo) contro le squadre di vertice i cali di tensione e le distrazioni sono fatali.

L’Arezzo se va e gioca come sa, può tener botta e magari alimentare la voglia di rivalsa dopo i punti gettati al vento negli ultimi 180 minuti. La curva ci sarà. Proviamoci fino alla fine.