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lunedì | 29-12-2025

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Politica

Giostra, spirano venti di polemica. Vaccari: “E’ un evento per tutti?”

“Troppo spesso si pensa ad un pubblico standard, perdendo di vista il fruitore “complesso” con esigenze diverse e diversificate”. Così Valentina Vaccari alla vigilia della 142^ edizione della Giostra del Saracino, principale manifestazione aretina.

Parlare di “evento per tutti”, come dovrebbe essere la Giostra del Saracino, significa personalizzare il servizio, imparare a considerare l’evento in una prospettiva diversa, osservandolo dal punto di vista del fruitore, consentire a tutte le persone, senza discriminazioni di sorta, di accedere e interagire dinamicamente con le iniziative proposte.

Le capacità degli organizzatori si manifesta anche nel consentire a tutti il diritto di partecipare attivamente in condizioni di comfort e sicurezza. Ma ciò non avviene durante la nostra amata Giostra. L’Amministrazione Tanti-Ghinelli sembra non aver presenti le categorie fragili ed anche successivamente alle nostre segnalazioni e suggerimenti, nulla è avvenuto. Proprio l’Assessore Tanti, con delega alle politiche sociali, che in questi giorni si vanta tanto di ciò che fa per i cittadini, non si è degnata di rispondere ad una domanda da me posta a giugno sul tema. Riscontriamo ancora oggi una particolare disattenzione verso le categorie più fragili.

Le persone con esigenze specifiche sono molteplici e hanno anche loro molteplici interessi. Tutte le manifestazioni dovrebbero essere fruibili da qualsiasi persona, indipendentemente dalle sue specifiche esigenze e abilità’.

I tanti cittadini aretini disabili, che hanno problemi fisici o che si spostano in sedia a rotelle e che desiderano seguire il loro quartiere da vicino andando in Piazza Grande, si trovano in forte difficoltà nel seguire la Giostra per tutta la durata del tempo. L’area riservata ai disabili è a pieno sole e senza tettoie o strutture che li riparino da eventuali piogge. Differentemente, la Tribuna A, dove risiedono il Sindaco e l’assessore Tanti, è situata all’ombra. Figuriamoci poi se la persona disabile avesse necessità di un bagno: ovviamente, sono assenti sia quelli standard che quelli attrezzati per disabili, che sono per loro l’unica possibilità di potervi accedere.

Avevamo chiesto per tempo di ripensare ad una collocazione dell’area per disabili facilmente raggiungibile tramite una rampa e disposta in una zona che sia all’ombra, con una tettoia, di apportare degli accorgimenti architettonici, di riconsiderare un vecchio progetto che esisteva – forse dimenticato o archiviato da questa Amministrazione – sulla disposizione delle tribune in Piazza Grande che tutelava le categorie più fragili. Questa dovrebbe essere una priorità per un’Amministrazione attenta. Queste modifiche, che avevamo richiesto, non ci saranno. Noi crediamo che tutti abbiano il diritto di vivere appieno una giornata piacevole e soddisfacente, senza dover incorrere in problemi derivanti dall’essere fisicamente svantaggiati.

Realizzare eventi accessibili non significa solo abbattere le barriere architettoniche, ma impegnarsi concretamente nell’eliminazione delle barriere culturali, significa pensare e organizzare una manifestazione che, in ogni suo aspetto, possa essere realmente partecipata e goduta da tutti, comprese le persone con esigenze specifiche, significa impegnarsi nella ricerca di soluzioni per l’accessibilità, significa prima di tutto averne la volontà. Attestiamo che questa Amministrazione ne è priva”.