Vittorio Bertini, la denuncia: “Incuria al cimitero, accanto alla tomba di mio figlio”

Vittorio convive con questo dolore da 23 anni, uno dei peggiori castighi che la vita ti può riservare è quello di sopravvivere ai propri figli. La Tomba di Filippo è davanti all’emiciclo sinistro del cimitero monumentale, nel punto dove i lavori di ristrutturazione e restauro non sono mai stati portati a termine, a differenza dell’emiciclo destro dove invece i lavori sono stati completati. La vista del loggiato è coperta da teli di plastica, in uno campeggia la scritta a firma della società Arezzo Multiservizi: “… A breve inizieranno i lavori di completamento del restauro dell’Emiciclo”. Di questi lavori però ad oggi neanche l’ombra, tutto fermo da almeno due anni, come ci conferma Vittorio Bertini. Spostiamo uno dei teli ed entriamo dentro. Lo spettacolo che appare è a dir poco indecoroso: vasi e lapidi rotte per terra, vegetazione spontanea che cresce ovunque in maniera incontrollata, polvere e calcinacci disseminati in ogni angolo, muri senza intonaco. Tra l’altro qui ci sono tombe monumentali dedicate a illustri aretini dei secoli precedenti. Vittorio si ritrova ogni volta questo scenario disonorevole a pochi metri dalla tomba di Filippo, la rabbia che inevitabilmente si unisce al suo personale e comprensibile dolore. Il presidente di Arezzo Multiservizi Luca Amendola, uno degli indagati della nuova inchiesta della procura di Arezzo nata a seguito di approfondimenti sul caso Coingas, rassegnò le dimissioni nel gennaio del 2020, al suo posto l’avvocato Guglielmo Borri. La manutenzione da parte di Arezzo Multiservizi non sembra procedere per il meglio, i lavori di restauro dell’emiciclo sono fermi da tempo e i risultati li potete ammirare dalle foto, un contesto al quale andrebbe posto rimedio quanto prima.

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