Quasimodo a cinquant’anni dalla morte: convegno nazionale all’Accademia Petrarca

Al convegno che si svolgerà alla Casa Petrarca a partire dalle 9,30 per la serie “Incontri aretini di letteratura contemporanea”, giunta alla settima edizione.
Parteciperanno al convegno che si svolgerà alla Casa Petrarca a partire dalle 9.30 Giorgio Baroni (Università Cattolica del Sacro Cuore Milano), Elena Candela (Università L’Orientale di Napoli), Martina Di Nardo (Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara), Marina Paino (Università di Catania), Pasquale Guaragnella (Università di Bari), Niva Lorenzini (Università di Bologna), Alfredo Luzi (Università di Macerata), Giancarlo Quiriconi (Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara).
“Quella di Quasimodo- dice Giulio Firpo, presidente dell’Accademia Petrarca- fu una delle più articolate, significative, anche contraddittorie esperienze poetiche del Novecento italiano. Nella prima parte della sua ricerca poetica, Quasimodo mostra riflessi dannunziani, esaltando il legame con la natura (in particolare, la terra e il mare di Sicilia) e il senso di estraneità alla città: è la fase “ermetica”, centrata sul rapporto parola-immagine-intimità e sul tempo non-cronologico.
La prima fase della ricerca ermetica di Quasimodo si chiude con il volume antologico Ed è subito sera (1942). Nel 1947 uscì la raccolta Giorno dopo giorno, un’opera che mostra un autore appassionato ai temi civili e impegnato a rinnovare l’uomo attraverso lo strumento della poesia, che necessariamente diventa più aperta ed esplicita.
Oltre alle due raccolte citate, si possono ricordare Oboe sommerso (Genova 1932), Erato e Apòllìon (Milano 1936), Nuove Poesie (Milano 1938), Il falso e vero verde (1949-1955) (Milano 1956), La terra impareggiabile (Milano 1958), Dare e avere (1959-1965) (Milano 1966); nonché le molte traduzioni (Lirici greci, Omero, Eschilo, Sofocle, Euripide, Virgilio, Catullo, Ovidio, Il Vangelo secondo Giovanni, l’Antologia Palatina; e ancora Shakespeare, Neruda, Molière, ecc.)”.
L’ingresso al convegno è libero.