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sabato | 12-07-2025

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Podere Rota, primi indagati per reati ambientali

Un quadro di grave criticità per i tecnici Arpat, che nella relazione avevano evidenziato come “lo stato qualitativo delle acque sotterranee, come già messo in evidenza nei Ria precedenti, si caratterizzi per la presenza di elevati valori di ammoniaca, cloruri, nitriti, arsenico, e manganese nei livelli acquiferi intermedio e profondo, con concentrazioni che subiscono anche forti oscillazioni nel tempo; inoltre è confermata la presenza di composti organoalogenati, con superamenti delle Csc (concentrazioni soglia di contaminazione ndr). Le analisi del 2020 hanno continuato ad evidenziare, come nei precedenti anni, oltre ai diffusi superamenti della Csc per il tertracloroetilene (N7(s) e N7(i), la presenza di altri composti organoalogenati quali ad esempio il tricloroetilene ed il cloruro di vinile. Particolare rilievo continua ad assumere l’andamento dei solfati nelle acque sotterranee del piezometro di versante TPZ18 (acquifero profondo)”. E dopo una disamina dei valori dei singoli elementi, dal rapporto di ispezione ambientale “risulta, pertanto, confermato il problematico stato qualitativo delle acque sotterranee, sia in area di versante che di fondovalle, per tutte le circolazioni presenti (profonda, intermedia e superficiale) e che è possibile mettere in relazione all’interferenza fra acque sotterranee e percolato. Si rende, pertanto, necessario che vengano poste in atto ulteriori azioni ai fini della messa in sicurezza delle acque sotterranee. Fra queste saranno da considerare in primis quelle volte al miglioramento della gestione del percolato”. Dall’ispezione Arpat avrebbe preso le mosse l’indagine della Procura della Repubblica di Firenze, con l’obiettivo di individuare i soggetti responsabili dell’inquinamento. Sotto stretto riserbo l’evoluzione dell’inchiesta, ma trapela l’iscrizione nel registro degli indagati del sindaco di Terranuova Bracciolini Sergio Chienni, della dirigente del settore bonifiche Regione Toscana Renata Caselli, dell’ad della Csai, società di gestione della discarica Luana Frassineti, oltre a Marinella Bonechi e Giampiero Mazzoni dell’azienda che opera nel sito, la Tb spa. Agli inquisiti vengono contestati reati di tipo ambientale e omissione di atti d’ufficio per Caselli e Chienni. Il primo cittadino di Terranuova interviene sui social: “Come avrete letto sui giornali, risulto nel registro degli indagati. Non sono a conoscenza dei motivi dell’iscrizione perché fino a quando non saranno chiuse le indagini non è possibile saperlo. Pertanto quel che so, sono le informazioni riportate sulla stampa. Chi mi conosce sa l’impegno che metto nel servizio che svolgo e la passione che nutro per la mia città. Attendo con fiducia il lavoro della magistratura e continuo a lavorare per dare risposte ai bisogni di Terranuova“.

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