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venerdì | 12-09-2025

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Cronaca

Sono tornati

Davvero un gesto di gran cuore quello di aver offerto tanta disponibilità a un viaggio così lungo e in un momento come questo: i nostri due autisti volontari Adriano Bondi e Serafino Mammoli da ieri possono dire “missione compiuta”.

Sono infatti rientrati ad Arezzo già ieri mattina dopo un viaggio ininterrotto di tremila chilometri a bordo del mezzo attrezzato della Misericordia di Arezzo pieno di aiuti per i profughi della guerra in Ucraina con cui domenica sera scorsa si erano uniti alla colonna mobile delle Misericordie della Toscana diretta a Sobrance, località a ridosso del confine slovacco con l’Ucraina.

Tutto è filato via liscio senza intoppi, se si eccettua un viaggio di andata particolarmente lento, in quanto non è facile procedere più speditamente dovendosi coordinare all’interno di una colonna di automezzi carichi che era diventata di 22 unità.

I nostri al rientro si sono mostrati ovviamente un po’ stanchi ma molto soddisfatti per quanto compiuto…e noi tutti lo siamo di loro!

Raccontano di essere arrivati a scaricare il materiale trasportato in una Chiesa, ad appena 10 chilometri dal confine, dove è stato ricollocato per la distribuzione sui mezzi che fanno spola dentro e fuori la frontiera ucraina, per prestare soccorso e assistenza ai profughi che cercano con ogni mezzo di allontanarsi dal Paese.

Anche se sono sempre rimasti in zona sicura, descrivono una certa inevitabile tensione nell’aria e negli animi dei presenti, traditi talvolta da sguardi inequivocabili.

E da aneddoti inquietanti, come per esempio quando il personale d’accoglienza sul posto ha raccomandato determinate cautele nello stoccaggio dei materiali da medicazione e dei farmaci: l’occhio indiscreto dei droni sarebbe in grado di individuare e riconoscere i trasporti di questo particolare tipo, che verrebbero poi bersagliati una volta oltre frontiera!

«Non abbiamo potuto ovviamente sapere se tutto ciò fosse fondato come timore – riferiscono i nostri “testimoni” – ma certo è che nulla appare più così inverosimile da poterne scartare l’eventualità! Ed è un fatto che gli scatoloni di farmaci e medicheria siano stati effettivamente stipati in modo da non essere riconoscibili dall’esterno».

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(Le foto del servizio sono scatti occasionali ripresi durante il viaggio. L’edificio con le mura color rosso nell’immagine d’apertura è la chiesa di destinazione in zona Sobrance.)    

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