Donella Mattesini: “Dalla sconfitta ad un nuovo progetto politico e di partito”

Il Pd ha perso, il Pd deve reagire. Alzare di nuovo la testa ma non con gli occhi chiusi.
Primo obiettivo: dentro gli onesti, fuori quelli che non lo sono. Nessuno pensi a caccia alle streghe ma nessuno s’illuda che anche stavolta la responsabilità non debbano nitidamente emergere.
Da troppo tempo assistiamo ad elezioni perdute da noi e non certo vinte dagli altri.
Chi ha lavorato contro in modo vigliacco ha tradito l’indicazione unanime espressa dalla Direzione provinciale e, soprattutto, non ha rispettato i legami di sincerità e onestà che devono legare coloro che condividono una casa comune quale dovrebbe essere un partito.
Oggi nessuno si nasconda dietro le assunzioni di responsabilità del Segretario Albano Ricci.
Quelle vere stanno altrove e sono le stesse che hanno messo metodicamente in forte difficoltà il Pd in molte elezioni comunali.
In qualità di Presidente dell’Assemblea provinciale sento il dovere anche di chiedere scusa agli iscritti, agli elettori, ai cittadini che ci hanno dato fiducia. E chiedo scusa a Ginetta Menchetti: non meritava questa sconfitta.
Secondo obiettivo: ricostruire i legami di fiducia con i cittadini. Il Pd non ha perduto solo la Provincia ma ha messo fortemente a rischio la sua credibilità e la sua reputazione. Bisogna ripartire daccapo e dal basso: dalle persone, delle associazioni, dalle forme reali di aggregazione dei cittadini.
Va costruito un nuovo progetto politico che faccia leva sul protagonismo dei cittadini e degli elementi migliori della comunità. Un progetto capace di creare una nuova visione di Arezzo solidale e innovativa.
Terzo obiettivo: una nuova cultura politica, basata sull’umiltà, sul confronto, sulla ricerca di nuove soluzioni, sul rispetto delle indicazioni assunte e condivise. Senza arroganze: individuali o di piccoli gruppi.
Una stagione è definitivamente tramontata.
Il Pd dovrà essere capace di costruirne una nuova.