Letta verso la segreteria del Pd, la benedizione di Ceccarelli e Zingaretti: “Forte e autorevole”

Il capogruppo Pd nel Consiglio Regionale della Toscana Vincenzo Ceccarelli commenta l’evolversi della situazione in casa Pd dopo le dimissioni di Zingaretti dalla segreteria nazionale “Credo anche che Enrico Letta, oltre a incidere positivamente grazie alla sua esperienza nazionale e internazionale sull’azione del Governo, saprebbe portare avanti con passione e con competenza il percorso avviato positivamente in questi due anni da Nicola Zingaretti. Con l’obiettivo di dare attuazione a quel progetto di partito delle persone e vicino alle persone, cui avevo aderito convintamente. Abbiamo bisogno di proseguire l’azione che metta al centro i grandi temi della salute e del lavoro, oggi più che mai centrali, ma guardi anche convintamente ai grandi temi della giustizia sociale, della parità di genere, della riconversione ecologica e della tecnologia intesa come strumento per ridurre il divario tra le persone e i territori. Mi piacerebbe che si lavorasse tutti insieme a quel congresso delle idee che aveva immaginato Nicola Zingaretti, per ridiscutere quello che dovrà essere il ruolo del nostro partito nel grande cambiamento che stiamo attraversando, lasciandoci alle spalle la ricerca del vuoto unanimismo, per trovare una vera e solida unità di intenti e di azione politica. E mi auguro che la Toscana sappia dare un contributo pari al consenso ricevuto dai cittadini, nel percorso che deve partire dal basso, dall’ascolto della gente, per portare avanti il progetto avviato con la nascita del Pd, con l’obiettivo di costruire una prospettiva di governo progressista ed europeista in questo Paese”.
Reazioni anche dall’ex segretario Nicola Zingaretti, che torna sulla sua scelta e sostiene la scelta di Enrico Letta come suo successore:
“Il Governo Draghi -dice il governatore del Lazio – ha iniziato il suo cammino. L’Italia è in buone mani. Dopo l’irresponsabile crisi, che ha portato alla caduta del Governo Conte, sono soddisfatto si sia giunti a un’ottima conclusione.
Negli ultimi due anni il Partito Democratico, dopo la drammatica sconfitta del 2018, è tornato politicamente centrale, è salvo e più forte, ha governato l’Italia con risultati positivi e, grazie a donne e uomini straordinari, è tornato a vincere in molti Comuni e Regioni. Un Pd autonomo e forte in coalizioni competitive. Questa è stata ed è la strategia da perseguire. La vocazione maggioritaria che dobbiamo coltivare, non significa isolamento o settarismo.
Ciò che si è realizzato in questi anni costituisce un patrimonio di tutti.
Eppure puntuali, quando le cose stavano migliorando, sono tuttavia tornati i soliti rumori di sottofondo e permanenti. Nessuna reale proposta politica alternativa, ma un lungo e strisciante lavorio distruttivo che stava allontanando il PD dalla realtà. Non c’entra niente il pluralismo o la collegialità, che rappresentano condizioni essenziali di un partito e che anzi in questi due anni hanno avuto nel PD una nuova cittadinanza: quello che si è affermato è stato il rifiuto di sviluppare il confronto nelle sedi proprie per poi promuovere continue polemiche pubbliche. Mentre gli altri partiti rilanciavano il loro progetto, noi rischiavamo di implodere.
Non si poteva andare avanti così.
Non si poteva perché ora ci aspettano sfide importanti e il Pd, grazie al lavoro fatto, può affrontarle a testa alta. Dobbiamo contribuire e sostenere il Governo Draghi, ricostruire una nostra visione e progetto comune in un mondo totalmente cambiato riaprire una grande discussione con un congresso politico possibile grazie alle modifiche che abbiamo apportato allo statuto occorre scommettere sul Pd, un partito di donne e di uomini, suscitare orgoglio rilanciando il suo ruolo nella democrazia italiana, pensare e radicare la nostra forza nei territori, rilanciare una prospettiva politica adeguata per governare, arginare e battere le destre. Va aperta una stagione nuova per affermare e costruire un modello di sviluppo radicalmente diverso fondato sulla sostenibilità ambientale e sociale, per creare lavoro, lottare contro le disuguaglianze, spingere per una crescita inclusiva, rispettosa della Terra in cui viviamo e che utilizzi al servizio della persona le incredibili opportunità offerte dalla scienza e dall’innovazione tecnologica. Non possiamo lasciare ai giovani un’Italia dove al segno più ci sono solo le parole “debiti”, “paura” e “solitudine”. Sarebbe un ignobile egoismo. Il Pd ora è in grado di farlo e può accettare la prova del cambiamento. Il tempo che abbiamo davanti richiede un impegno totale nel Parlamento e nel Paese.
Per questo ho presentato le dimissioni: perché era giusto fare chiarezza e richiedere una vera assunzione di responsabilità da parte di tutte e di tutti. Non ho voluto in alcun modo essere di ostacolo a questo compito.
Continuerò a dare il mio contributo attivo da Presidente di Regione e anche nel dibattito politico con le mie idee. Alla luce del sole. Ora sono convinto che la soluzione più forte ed autorevole per prendere il testimone della Segreteria sia Enrico Letta. La sua forza e autorevolezza sono la migliore garanzia per un rilancio della nostra sfida di grande partito popolare, vicino alle persone e non alle polemiche. Promotore di un progetto per l’Italia e l’Europa e baricentro di qualsiasi alternativa alle destre. Tutto il sistema politico italiano sta ridefinendosi. Il Pd con Letta definirà un suo profilo adeguato e competitivo.
Rivolgo un pensiero, un immenso grazie e un abbraccio a tutte e a tutti i militanti, i simpatizzanti e gli elettori con i quali abbiamo condotto belle battaglie in questi 24 mesi di cui 14 sotto la pandemia. Come sapete ho sempre tentato di mettermi a disposizione, essere presente e aiutare lì dove c’era bisogno, per la nostra comunità e per l’Italia. A voi, nel ringraziarvi di nuovo, dico continuate a battervi per la buona politica, difendete da tutti gli assalti l’autonomia del Pd. Se serve darò sempre una mano, anche se in forma diversa dal passato. Ci sarò, come ho sempre fatto nella mia vita con tutta la passione possibile. A tutti coloro che hanno creduto in “Piazza Grande” voglio dire: la vostra fiducia e il vostro impegno non sono stati inutili: abbiamo salvato e rimesso il PD in campo, tentato di ridare un’anima e una prospettiva davvero riformista e di cambiamento all’Italia. Di riaccendere una speranza che altri avevano spento. Ora si può continuare. Non da soli, perché tante energie nuove e tante ricchezze sono fuori. E con loro è fondamentale riallacciare un dialogo, aprirsi e, dove è possibile, includerle. In particolare a una nuova generazione voglio dire che il Pd, questo straordinario strumento della partecipazione politica, ora è nelle vostre mani. Usatelo bene, da protagonisti. Serve alla democrazia per garantire la libertà, un’autentica cittadinanza e la promozione sociale, conquistati dalla lotta di Liberazione nazionale.
Io ci sarò. Ciao a tutte e a tutti e a presto”, scrive Zingaretti nella sua comunicazione agli iscritti.