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giovedì | 17-07-2025

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Salta la Fiera Antiquaria di febbraio, Confesercenti e Confcommercio unite nella protesta

Confesercenti interviene sulla scelta di rinunciare all’edizione di febbraio della Fiera Antiquaria. “Una decisione che ci trova contrari“, dichiara Checcaglini.

“Non siamo per nulla d’accordo su un’interpretazione che giudichiamo eccessivamente restrittiva dei Dpcm, che consentono lo svolgimento dei mercati, qual è la Fiera Antiquaria. Ricordiamo che l’articolo 1 del regolamento comunale recita: ‘Il presente regolamento disciplina lo svolgimento del Mercato dell’Antiquariato, di seguito denominato Fiera Antiquaria’. I mercati dell’antiquariato si fanno in varie località della regione e in tutta Italia. Ad Arezzo invece si è scelto di impedire agli espositori di lavorare e la beffa è che non possono neppure accedere ai ristori. Di questo passo si costringono le imprese a finire sul lastrico.

Il danno non è solo per le attività dell’antiquariato ma anche per la città. Continuiamo a pensare che ad Arezzo ci sia un eccesso di rigidità e di burocrazia da parte delle istituzioni, che evidentemente sono lontane dai bisogni e dalle necessità delle imprese costrette a non lavorare, mentre sale l’esasperazione di chi di mese in mese si vede sfumare, a pochi giorni di distanza dalla data dell’edizione della Fiera Antiquaria, la possibilità di svolgere il suo lavoro.

Ad Arezzo sono mesi che la manifestazione viene annullata, mentre a Lucca è sempre stata effettuata regolarmente sia in zona gialla che in zona arancione. Lì gli espositori dell’antiquariato si sono fermati solo con la zona rossa. Francamente non capiamo cosa abbia Arezzo di diverso da Lucca. Di sicuro Confesercenti non starà a guardare e con le altre associazioni di categoria ci incontreremo per fare di tutto per salvare l’edizione di febbraio del mercato chiamato Fiera Antiquaria”.

L’ennesimo annullamento della Fiera Antiquaria ci preoccupa non solo per le sorti degli operatori del settore – dagli antiquari ai restauratori – e dell’indotto, ma anche per il futuro della manifestazione stessa. Non vorremmo che fosse dimenticata“: la presidente di Confcommercio Toscana Lapini commenta così la notizia della cancellazione dell’edizione di febbraio della Fiera Antiquaria di Arezzo.

“Il nostro timore è che, se continuerà a restare assente dal calendario degli eventi dell’antiquariato in Italia, potrebbe perdere il suo appeal per il pubblico degli appassionati e per la città, vista l’enorme mutevolezza del mercato attuale. E noi non possiamo permetterci di disperdere così i benefici di un patrimonio costruito e consolidato nel tempo, che rappresenta una parte importante dell’identità storica e culturale di Arezzo oltre ad avere ricadute positive sull’economia.

Nei giorni scorsi avevamo scritto una lettera al sindaco Ghinelli e all’assessore Chierici, rivolgendo loro un accorato appello perché la Fiera potesse tornare a svolgersi con tutte le precauzioni imposte dalla necessità di contenere i contagi. Del resto la Toscana si trova attualmente in area gialla con la probabilità di potervi restare ancora e la normativa vigente autorizza la realizzazione dei mercati in area gialla. Perché, a dispetto del suo nome, la Fiera è di fatto un mercato periodico, non un evento straordinario. Non si comprende quindi perché non si riesca a trovare una soluzione per garantire la sicurezza di operatori e visitatori, così come accade in tutti gli altri mercati”.

L’auspicio dell’associazione di categoria è che l’edizione di marzo possa tenersi regolarmente: “Sarebbe un segnale importante per tutta la città. Siamo certi che l’amministrazione farà il possibile perché questo si avveri“.