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martedì | 08-07-2025

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Uno screening diffuso, coordinato ed efficace per tutte le scuole: Ducci e Rampini scrivono a Giani

Scrivono la sindaca di Talla Eleonora Ducci e l’assessora savinese alla sanità e alla pubblica istruzione Erica Rampini in una lettera indirizzata al Presidente:

“Crediamo che serva uno sforzo in più da parte delle istituzioni in termini di vicinanza e prevenzione nelle scuole. I dirigenti scolastici e tutto il personale scolastico fanno un grande sforzo per ciò che gli compete, ma riteniamo doveroso e urgente uno passo ulteriore, ricorrendo ad uno screening diffuso a tutti gli studenti della Regione, dall’infanzia alle superiori”.

Uno screening da effettuare partendo da chi ancora va a scuola e attendendo poi il rientro per chi è attualmente in didattica a distanza, per il quale Ducci e Rampini avanzano una proposta:

“Lo screening potrebbe essere fatto in accordo con la Asl e l’Ufficio scolastico regionale, sostenuto economicamente dalla Regione Toscana con tamponi antigenici, al fine di avere un dato più affidabile”. 

In gioco, secondo le due figure istituzionali, c’è il ruolo stesso della scuola e il futuro della pubblica istruzione.

“Siamo consapevoli che la scuola rappresenti un ultimo baluardo di normalità, socialità e di opportunità di conciliazione nelle vite dei nostri cittadini”, scrivono. “Purtroppo però sempre più genitori hanno timore a mandare i figli a scuola, sempre più spesso i contagi in sede scolastica hanno ripercussioni sulle loro attività lavorative e talvolta sentiamo ipotizzare il ricorso all’educazione parentale”

La proposta mira anche ad attuare una modalità unica valida per tutta la Regione, evitando disparità e non costringendo i Comuni, singolarmente, a trovare soluzioni:

“Si vedono Comuni che si attivano in autonomia, con metodologie diverse, in base alle disponibilità economiche e ad accordi con associazioni di volontariato, medici di famiglia o ambulatori privati. Pensiamo che se davvero l’istruzione è un diritto, allora come tale vada gestita: non può esserci disparità di trattamento dei piccoli studenti in base al comune o alla zona della Toscana dove risiedono. Non in tutti i territori lo screening può essere sostenuto economicamente dai comuni e non in tutti i territori il tessuto del volontariato è così capillarmente diffuso da fornire supporto totale a queste attività di monitoraggio”.

Infine un ulteriore appello, sempre relativo alla scuola, riguarda la necessità che la Regione garantisca una fornitura di mascherine FFP2 al corpo insegnante che lavora ancora in presenza:

“Grazie a questo dispositivo”, concludono Ducci e Rampini, “gli insegnanti non vengono posti in quarantena in caso di positività di uno o più studenti”.

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