Arezzo, giornate di fuoco e di vergogna. E qualcuno parla di Eccellenza

Dice La Cava su La Nazione che c’è una trattativa ben avviata (il gruppo Pieroni, vien da pensare, dato che il numero uno amaranto ha avuto venerdì un incontro con il direttore) e comunque altre possibili strade da battere. Dice anche che qualcuno, in ambito locale, aspetterebbe invece di vedere chiusi i battenti per ripartire da campionati molto più bassi (addirittura Eccellenza). Ecco, non so se questo corrisponda al vero o se faccia parte della guerra di frecciate che ha avvelenato questa estate calcistica 2020, ma anche solo che circolino simili voci è una offesa a tutti i veri tifosi dell’Arezzo ed una vergogna per tutta la città. Vien da temere che possa essere vero, perché purtroppo sarebbe la trasfigurazione a livello sportivo della mancanza di coraggio, della meschina bassa ambizione che tiene soggiogata tutta Arezzo nel ruolo di cenerentola regionale. Una città sotto scacco di piccoli comitati d’affari che non vogliono né crescita, né sviluppo, perché questo impedirebbe loro di continuare a gestire il potere e dividersi i guadagni di una torta che, da miopi quali sono, non si accorgono nemmeno che diventa ogni giorno più piccola. E così a livello calcistico ci tocca ancora una volta aspettare il “cavaliere amaranto” che arriva da fuori, sperando che sia serio ma ambizioso e soprattutto che sappia resistere ai veleni che verranno messi in circolo da subito dai fautori del “muora Sansone con tutti i filistei”. Non ci interessa l’ennesima fenice per di più spennacchiata ed in giro per i campetti della provincia. Forza Arezzo!