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domenica | 18-05-2025

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Thomas, l’ultimo viaggio in moto. Gamurrini: “Ti chiedo scusa”. Fiori e messaggi al Velvet

Rientrerà oggi a Castiglion Fiorentino, proveniente dall’obitorio dell’ospedale Le Scotte di Siena, la salma di Thomas Lorenzetti, 39 anni, che sabato scorso poco prima di mezzogiorno ha perso la vita lungo i tornanti del senese, che stava percorrendo in compagnia di altri centauri diretti a Follonica. Stasera alle 18;30 sarà accompagnato nell’ultimo viaggio da un corteo di amici in moto, che dalla cappella della Misericordia di Castiglion Fiorentino muoverà verso il centro storico, per raggiungere il Velvet Underground, di cui Lorenzetti era titolare dal 2010, quando aveva deciso di acquistarlo. Proprio davanti al portone in legno dello storico locale, amici, conoscenti e frequentatori, hanno deposto nelle ultime ore fiori e messaggi di cordoglio. Domani alle 12 la cremazione ad Arezzo.

Sono in molti in queste ore a ricordare Thomas. Tra questi, il vice sindaco di Arezzo Gianfrancesco Gamurrini, che faceva parte del gruppo di amici in moto. È proprio Gamurrini a rivelare via social, corredando il messaggio con alcune foto della gita, l’amicizia “nata da poco” con Lorenzetti, gli istanti che hanno preceduto la tragedia, i drammatici tentativi di rianimazione dopo lo scontro lungo la provinciale 73 e l’incontro con il padre di Thomas, Sergio.

“Ci conoscevamo da non molto – scrive Gamurrini – ma posso dire che nell’ultimo periodo stava nascendo una bellissima amicizia oltre ad una profonda e reciproca stima. Specialmente negli ultimi giorni non è mai mancata una telefonata o un messaggio x dire due cazzate piuttosto che per parlare di alcuni progetti a cui stavamo pensando. Eri un sognatore, come me, e forse è stato proprio questo a farci avvicinare. Un ragazzo senza peli sulla lingua, schietto e diretto, forse anche troppo per alcuni, ma era l’innegabile caratteristica che ti contraddistingueva, e ciò che a me piaceva di più!
Eclettico, curioso, amante della vita, un motore sempre a mille! Eri estremamente esuberante ma al contempo una persona con grandi valori e un’immensa sensibilità. Nei discorsi più seri non mancava occasione per parlarmi della tua Fede, mi dicevi che era la meglio in tutto e dei tuoi desideri per il vostro futuro. Sai, ieri, dopo ore in cui non ero in grado di far uscire nient’altro che lacrime, ho parlato con lei e le ho raccontato quello che mi avevi detto proprio una settimana fa, quando ci siamo presi un caffè insieme. Aspettavamo questo giorno come una chimera, dopo il lungo lockdown ci siamo incontrati mercoledì per parlare dei nostri progetti ed abbiamo pianificato anche questo tanto agognato giro in moto. L’euforia di stare una giornata fra amici, di ridere e fare qualche curva insieme era tanta e tu non stavi nella pelle dalla voglia di salire sul tuo bolide. Durante l’ultima sosta che abbiamo fatto mi hai detto che la mia sospensione posteriore lavorava bene mentre quella della moto di un altro amico che era con noi non era un granché…. Fra me e me ho pensato “sei fanatico quanto me”… Poi siamo ripartiti col solito sorriso, lo stop successivo doveva essere per mettere costume e infradito. Ma dopo pochi metri è successo ciò che non avrei mai pensato potesse accadere.

Tom! Tom! mi senti? Sono io! Guardami!
Persone che si fermano e mi aiutano a soccorrerti negli eterni minuti di attesa dell’ambulanza. Nel caos più totale di medici e soccorritori, non sentivo nulla, ero concentrato su ciò che potevo fare nella speranza di vedere una tua reazione, convinto che avresti sparato qualche cazzata non appena ripresa conoscenza. Non volevo smettere di farti il massaggio cardiaco, ti chiamavo, Tom cazzo! Tom! Poi hanno continuato i soccorritori per un tempo infinito.
Alle 12.28 il medico ha detto “basta così”.

Non è possibile, non è vero! Mi è crollato il mondo addosso, non ho capito più nulla ed ho perso il senso della realtà. È solo un bruttissimo sogno!
Non riesco a smettere di piangere, non ce la faccio, la testa mi scoppia!

Da ieri la mia vita è profondamente cambiata, quanto è successo non è razionale e non so se riuscirò mai ad elaborare ed a convivere con tutto ciò.
Non capivo e tutt’ora non comprendo, sono frastornato, mi faccio mille domande e non so cosa rispondermi. Se fossimo partiti 5 minuti prima? se avessimo deciso di andare da un’altra parte? …se se… Forse non sarebbe successo nulla! Però nulla cambia le sorti, nulla riavvolgerà il giorno più brutto della mia vita.

Purtroppo ho dovuto conoscere la tua famiglia nella peggiore occasione possibile.
Non sapevo cosa dire, non mi uscivano parole, ma tuo padre Sergio ha avuto più coraggio di me e mi ha detto: “stava facendo ciò che gli piaceva, sicuramente era felice e sorrideva” e poi “il vulcano si è spento”.

Ti chiedo scusa se non sono riuscito a fare di meglio, ce l’ho messa tutta e sono stato con te fino all’ultimo secondo.
Sicuramente ora ci stai guardando dall’alto e che troverai il modo di farti notare anche li e di far sorridere chi è vicino a te.

Eri troppo “ingombrante” per non sentire la tua assenza, mi mancherai.

Ciao vulcano, ciao Tom!”

Sgomento e dolore da parte di tutta la comunità di Castiglion Fiorentino. Di fronte al portone del Velvet Underground sono stati deposti fiori e messaggi. Uno recita: “Non ci sono parole per descrivere tutto ciò che hai lasciato. Un vuoto enorme in tutto il paese. Ciao Thomas, by quelli del fine serata“.

Il sindaco Mario Agnelli:

“Te ne stai due mesi in quarantena e quando ricominci da poco a vivere, perdi la vita per un maledetto incidente. E’ successo tra l’incredulità generale a Thomas Lorenzetti uno che aveva tanta voglia di vivere e tanto amore per il suo paese che solo poco tempo fa mi scriveva così: ” Mario ciao, io non sto a sindacare se il mio locale sia da considerare un pub o solo un bar, ma come ho detto e sto dicendo a tutti, mi attengo alla direttive e tengo chiuso. Nel mio piccolo almeno spero di aiutare cercando di eliminare qualsiasi polemica a favore di un quieto vivere.” Con questo messaggio a dir poco collaborativo mi ha salutato con il dolore mio e di chi lo ha conosciuto che vorrebbe ancora condividere con lui quel quieto vivere. Ciao Thomas, avresti avuto ancora tanto dare al tuo Paese, lo so bene, e ancora grazie per quello che hai dato. Che la terra ti sia lieve”.

Terziere di Porta Fiorentina con bandiere a lutto: la famiglia Lorenzetti è sempre stata in prima linea con i colori arancio verdi, Sergio come Priore, Thomas come contradaiolo:

Nessuna parola è appropriata in questa giornata così assurda. Tutto il Terziere si stringe intorno alla Famiglia Lorenzetti“.

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