Ghinelli risponde a D’Urso: “In corso verifiche incrociate. Non è il momento di cercare colpe” Video

“Si sono aperti dei canali che ci consentiranno di verificare il perché di questo disallineamento che, se è modesto per il dato comunale, non lo è per il dato provinciale (circa una cinquantina di unità, il 10% del numero totale dei contagi). Sono in corso verifiche incrociate per capire come si è potuti arrivare a questo“. Lo dice Ghinelli riguardo all’argomento dei tamponi, su cui è intervenuto qualche ora fa il dg della Asl Toscana sud est Antonio D’Urso.
“Sicuramente un motivo c’è, non ci saranno colpe perché non è il momento di cercarle, ma di individuare il perché per risolvere un problema circa il fatto che da questi numeri dipende il futuro delle riaperture e richiusure nella nostra città e nella nostra provincia.
Oggi è venuto fuori che, sul dato relativo ai tamponi che io ho chiesto all’Azienda – e che tanto mi ha fatto arrabbiare perché non avevo ricevuto risposta -, la risposta non c’è stata perché non si ritiene che il sindaco debba essere messo a conoscenza dei tamponi effettuati ma soltanto del loro numero, non delle generalità dei soggetti sottoposti a tampone. In altre parole mi viene opposto un tema legato alla privacy. Io ho scritto per la terza volta al direttore (D’Urso n.d.r.) e lui si è impegnato a trasmettere questa lettera al Garante per la privacy per sapere se un sindaco, che è responsabile della salute dei suoi cittadini, deve o no sapere il flusso delle informazioni che riguardano i tamponi (ovviamente non solo georeferenziate, ma anche e soprattutto con la conoscenza delle generalità di coloro che vi sono sottoposti). Il ché consente poi a me di seguire quel caso se diventa positivo ma anche se non lo diventa, per sapere come si sta muovendo sul territorio il virus.
Non è polemica, ma è per spiegare perché ancora oggi non vi posso parlare con certezza di riallineamento né togliere quel dubbio che il sindaco non conosca tutti i dati che a mio parere dovrebbe conoscere”.
Partecipa alla conferenza stampa in diretta streaming del sindaco aretino il presidente di AISA Impianti Giacomo Cherici, che dichiara: “La nostra azienda si è mossa per dotarsi di tutti quegli accorgimenti per rendere il lavoro che già svolgevamo prima, con una serie di presidi per la lotta biologica molto alti (di qualità n.d.r.), ancor più preciso e meno rischioso. Oggi siamo l’azienda che garantisce la distruzione di tutto il residuo COVID infettato, che può provenire dalle famiglie in quarantena, dalle RSA e dagli hotel COVID. Distruggiamo questo rifiuto all’interno della nostra linea termica, a 1.100 gradi. Si tratta per adesso di un quantitativo abbastanza modesto, comunque sono sempre 90 tonnellate nel mese di aprile. L’azienda ha semplicemente potenziato una serie di presidi già attivi, lavorando sul distanziamento e sulle protezioni individuali“.