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venerdì | 04-07-2025

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Covid-19, prof. di Castiglion Fiorentino scrive a Mara Venier: “Italiani buoni, ma bravi a dimenticare”

“Cara Mara,

mi rivolgo a lei perché donna di gran cuore, determinata e pronta ad andare avanti. Mi sono permessa perché un po’ simile a lei nel saper affrontare le difficoltà e le amarezze della vita, sempre con il sorriso e la grande fede a supporto. Il coronavirus ci costringe in casa: è angosciante, è vero, ma trasformiamolo in una grande opportunità di rinascita totale. Riflettiamo su chi siamo stati, sulle cose vissute, abbiamo adesso il coraggio di dichiarare gli errori, i soprusi, di aver sempre voluto mettere in primo piano il Dio Quattrino ai veri valori umani, alla crescita e promozione della persona in piena dignità.

Noi italiani siamo buoni, disponibili ad aiutarci, a contribuire in ogni forma per rendere ogni situazione più accettabile, ma finite le paure siamo bravi anche a dimenticarci un po’ di tutto. Non ci rendiamo conto invece che le difficoltà in Italia continuano ad esserci e a volte a colpire i più deboli e indifesi, quasi come il coronavirus. Perché dunque Mara non mi aiuta a battere su questo tasto con persone che lei conosce benissimo, con l’opportunità della TV per far nascere nei politici in primis (l’idea n.d.r.) che è arrivato il momento di fare nuova politica? Di cambiare sistema, di rivedere certe posizioni pericolose e dannose e imparare a governare come buoni padri di famiglia, senza farsi prendere dal potere dei ruoli, dai falsi miraggi umani. Soprattutto pensando più all’Italia e meno agli alleati europei, che pensano solo a sfruttarci, a prendere idee, risorse e prodotti nostrani dandoci niente in cambio.

La storia ci insegna e tutti dobbiamo ricordare cosa è stata per noi la Germania, compresi adesso gli olandesi che dimostrano di non comportarsi diversamente. L’Italia ha tutto: prodotti, sole, mare, bellezze architettoniche e menti eccelse. Perché continuare a mandare fuori i nostri prodigi, consentire a primari professionalmente validi di lasciare la sanità pubblica per accedere a cliniche private? Perché permettere che certi prodotti alimentari e agricoli vengano bloccati nel commercio dall’Europa? […] Ma a noi italiani basta una partita di calcio che scordiamo tutto, e ai politici non pare il vero. Basta pensare che in questi giorni si continui a parlare di ripresa o no del campionato di serie A. È vergognoso, perché ancora una volta si mettono avanti i soldi alla salute pubblica.

Mara, scusa il disturbo, ma io sono per lottare e farmi sentire. La mia esperienza personale potrebbe essere un esempio di quanto ho detto. Io sono una docente universitaria, mandata in pensione anticipata come altri miei colleghi per il grande scandalo del Monte dei Paschi di Siena. L’Università di Siena, una volta perso il suo supporto economico per eccellenza, si è trovata a non poter più fare concorsi per ricercatori, associati e avanzamenti di carriera, perché senza soldi. Io ho vinto il concorso da ordinario (può tranquillamente verificare al Ministero dell’Università se è vero o no) e, dopo i cinque anni massimo per essere chiamati nella tua facoltà e quindi con il ruolo da ordinario, a me questo non è stato consentito. Credo di essere l’unica in Italia ad aver ricevuto un affronto simile, quando poi per personaggi politicamente forti qualche scappatoia c’è stata. Non grido tanto per me, quando per il sistema politico che ha bisogno di rinnovarsi nello spirito e rendersi più curante dei suoi cittadini. Certe cose non devono essere permesse.

Continuando a parlare delle mie attività, mi sono battuta per ben dieci anni in prima persona per non far realizzare una maxi centrale a biomasse di ben 50 mw a Castiglion Fiorentino, in difesa dell’ambiente e soprattutto della salute (vedi Taranto). Ebbene, la politica di ogni parte ci ha osteggiato con danni personali e sul lavoro. È così che predichiamo, è così che vogliamo salvare l’ambiente, o invece curiamo e lavoriamo solo per le multinazionali e per i loro sporchi traffici?

Adesso Mara mi sono ammalata di cancro, pensavo agli altri e ne ho subito invece io le conseguenze. Comunque vado avanti con la stessa grinta di prima e pronta a lottare come sempre. Su noi immunodepressi devo dire ancora qualcosa. Siamo una categoria debole, ma i nostri politici non mostrano troppa attenzione a noi. Abbiamo capito di stare in casa perché soggetti a rischio, ma perché non ci rintracciano per verificare come stiamo? Noi usciamo settimanalmente nonostante il coronavirus per fare la chemio. Perché non ci controllano, perché per avere un tampone dobbiamo aspettare i sintomi?

Magari poi quando ci vengono (i sintomi n.d.r.) è forse anche troppo tardi. Mara, ti chiedo scusa ancora, ma aiutami a fare cambiare mentalità a chi di dovere, perché altrimenti avremo un coronavirus per sempre. Si può morire anche senza aver contagiato il virus. In Italia tante sono le persone che vivono certi malesseri. Lottiamo per tutti indistintamente. Basta ricchi e poveri, basta cittadini di serie A e B, basta discriminazioni tra Sud e Nord. Più valori devono trionfare, più fede, più uguaglianza. Solo allora avremo vinto”.

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