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lunedì | 01-12-2025

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Economia

Arezzo arranca, faticosa risalita. Ghinelli: “Puntare sulla cultura. Beppe Angiolini è il nostro frontman” Ar24Tv

https://www.youtube.com/watch?v=LnQ7-SKiCJk&feature=youtu.be&list=PLbXHa8OlQy2MjpZl4EknXOX_jUIk87R81

L’appuntamento per la presentazione del numero speciale Economia del quotidiano fiorentino si è svolto nella Sala dei Grandi del Palazzo della Provincia. È emerso che per uscire da dieci anni di crisi occorre affidarsi al turismo e all’agricoltura, due leve nuove che vanno ad affiancarsi ai pilastri tradizionali della manifattura locale, l’oro e la moda, grazie ai quali le esportazioni continuano a correre. “E alla cultura “, aggiunge il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, che poi annuncia di puntare molto sulle possibilità di Arezzo “Città della cultura”, con Beppe Angiolini “Sugar” scelto quale art director del team che dovrà tentare di battere la concorrenza “che nel frattempo si è molto assottigliata, causa alcune defezioni“. Ghinelli anticipa inoltre di voler coinvolgere nel progetto Arezzo città della cultura “anche le vallate già dai prossimi 15 giorni“.

Il presidente di Estra Francesco Macrì ha constatato come oggi “purtroppo registriamo una flessione importante dei comparti tradizionali, dobbiamo reinventare un nuovo modello di sviluppo. Da solo il turismo non basta. Vogliamo portare il nostro contributo al territorio come multiutility“.

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Dopo il saluto della presidente della provincia di Arezzo, Silvia Chiassai Martini, il direttore del Corriere Fiorentino Paolo Ermini ha dialogato con il sindaco Alessandro Ghinelli. È poi seguita una tavola rotonda moderata dal caporedattore del Corriere Fiorentino Carlo Nicotra sulle prospettive economiche del territorio alla quale hanno partecipato Giordana Giordini, presidente della sezione Orafi di Confindustria Toscana Sud; Massimo Guasconi, presidente della Camera di commercio di Arezzo-Siena; Francesco Macrì, presidente di Estra Spa; Massimo Mercati, Ad di Aboca; Pier Luigi Rossi, presidente della Fraternita dei Laici di Arezzo; Luca Santini, presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi; Luca Scassellati, direttore territoriale di Ubi Banca Arezzo.

Cosa è cambiato ad Arezzo durante la crisi più lunga dal Secondo Dopoguerra? Con quali radici e verso quali prospettive il territorio sta costruendo la sua nuova identità? Sicuramente partendo dalla sua natura di terra di impresa, come mostra il fatto che con le sue 37.460 aziende Arezzo ne conta una ogni dieci abitanti. Dai giovani, gli under 35 che guidano la nascita e la crescita delle società di capitali. Dall’oro e dalla moda che continuano a crescere sui mercati internazionali, tirando la volata alle esportazioni che nei primi nove mesi del 2019 sono cresciute del 35,2% rispetto al 2018 superando i 6 miliardi e mezzo in valore.

Il valore aggiunto totale generato dalle attività produttive è di quasi 8 miliardi e mezzo, da ricondurre per la gran parte al settore dei servizi (65,9%): ma è l’agricoltura a far registrare l’aumento più consistente in termini prospettici, essendo il settore con l’incremento percentuale più marcato pari ad oltre il 3% anno su anno. Insieme al turismo che si è distinto negli anni passati per la sua funzione anticiclica, portando Arezzo a crescere il triplo della Toscana sia in termini di presenze che di arrivi, con il conseguente incremento delle attività di impresa legate all’accoglienza. Sarà proprio il turismo, insieme al commercio, a generare la più importante fetta di lavoro (740 posizioni aperte nel 2020, secondo le stime della Camera di commercio di Arezzo). Ma è la qualità dell’occupazione a generare più di un’ombra sullo sviluppo futuro del territorio: in una provincia dove la disoccupazione giovanile è ancora al 21,5%, solo il 9% dei lavoratori richiesti deve essere in possesso di una laurea, mentre oltre il 24% dei posti offerti è diretto a chi ha in tasca la sola scuola dell’obbligo.

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