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martedì | 01-07-2025

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Ad Arezzo sotto i portici di via Roma tornano i Tartufi d’Etruria

Torna anche quest’anno l’appuntamento con la manifestazione Tartufi d’Etruria. Il 7 e l’8 è in programma sotto i portici di via Roma, in via Ser Petraccolo e in piazzetta sopra i Ponti la 17esima edizione della Mostra Mercato del Tartufo aretino, finalizzata alla promozione e valorizzazione del pregiato tubero fresco e trasformato. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Tartufai delle Valli Aretine guidata dal presidente Moreno Moroni, con il patrocinio del Comune di Arezzo, della Camera di Commercio di Arezzo-Siena e la collaborazione tecnica della Confesercenti Arezzo. Venti gli stand presenti che resteranno aperti nei due giorni con orario continuato, dalle ore 10 alle 20 sabato 7 dicembre e dalle 9 alle 20 domenica 8.

Si potranno trovare ottimi tartufi freschi di provenienza locale certa, con un vantaggio in più quest’anno: costi molto contenuti, grazie all’abbondanza del raccolto“, sottolinea il presidente dell’ATVA Moreno Moroni , “un’occasione, anche per chi non li conosce ancora, di acquistarli e assaggiarli senza spendere un patrimonio“. Le aziende presenti saranno venti con gli stand dedicati al pregiato tubero a farla da padrone: i tartufi di stagione, come il tuber magnatum Pico e gli altri “neri” e i loro prodotti confezionati; poi funghi, risotti, frutta, castagne, formaggi, insaccati, cioccolate, birra artigianale, piante e fiori. Numerose le curiosità anche di questa edizione, con ad esempio il gorgonzola tartufato, le robiole al tartufo, le salcicce al tartufo.

L’associazione Tartufai delle valli Aretine“, ricorda Moroni, “conta oltre 1.000 aderenti; le zone di maggior pregio dal lato della produzione sono chiaramente la Valtiberina per il bianco, mentre lo scorzone o il tuberum estivum sono presenti in tutte le valli aretine con quantità diverse“. “Pregiato e dal profumo inconfondibile, il tartufo era già conosciuto e apprezzato in epoca antica. Il suo aroma unico“, sottolinea Lucio Gori per la Fipet Confesercenti, “non era infatti sfuggito agli chef etruschi che lo utilizzavano per arricchire i loro piatti. Il prelibato alimento veniva abbinato a diverse tipologie di carne e a uova di cui erano golosi. Un accostamento culinario che sembra anticipare le tendenze gastronomiche contemporanee“.

Ma come riuscivano a trovare il più nascosto e prezioso tra i funghi? Anche i Rasenna, esattamente come avviene oggi, si avvalevano del supporto di cani addestrati. Tra le raffigurazioni dedicate alla caccia e alla pesca, ritrovate anche nella necropoli di Spina, vicino Ferrara, ci sono immagini che testimoniano come il fiuto ipersensibile del miglior amico dell’uomo fosse fondamentale anche nell’antichità. “Durante la due giorni da sottolineare“, conclude Gori, “la sinergia con i ristoranti limitrofi all’area espositiva. Infatti l’Osteria dei Mercanti, I 3 bicchieri e infine la Taverna del Portico proporranno agli amanti del tartufo varie ricette con protagonista il pregiato e ricercato prodotto“.

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