Usciti dallo stadio soddisfatti. La ricerca di continuità per l’Arezzo passa ancora da Carrara

Gli ultimi giorni erano stati caratterizzati da una contestazione affidata ai social ed agli striscioni ma minacciava di deflagrare in caso di mancate risposte dal campo. L’Arezzo ha risposto invece in maniera convincente almeno per 70 minuti, con una partenza che ha messo all’angolo i sardi procurando 4/5 palle gol fino alla bella realizzazione di Gori dopo percussione di Caso. Complici anche gli spazi lasciati a centrocampo dalla squadra isolana, i nostri hanno potuto far valere la qualità superiore ma hanno aggiunto anche una voglia ed una determinazione che lascia ben sperare. Anche la manovra, senza incantare, è parsa più fluida grazie alla crescita di Tassi, uno che vanta un passato da grande speranza e che si è un po’ perso strada facendo. Ma, come si dice, non è mai troppo tardi.
Bene come e più di sempre la vecchia guardia, d’esempio e di guida agli altri. Gori si conferma goleador di razza e il fatto che la nazionale ce lo sottragga ancora una volta è un’autentica maledizione. Peccato per la paura che ci ha un po’ frenato dopo il gol del 2-1 e per quel cambio Corrado-Ceccarelli che ha portato ad una rivoluzione in difesa che ci ha fatto perdere un po’ le misure tanto da rischiare un immeritato pareggio proprio all’ultima palla giocata, ma nel complesso forse per la prima volta dopo l’esordio con il Lecco, siamo usciti dallo stadio soddisfatti.
Ora se vogliamo recuperare il posto che ci spetta, dobbiamo dare continuità e non importa se il prossimo ostacolo si chiama Carrarese (a casa sua) e se i marmiferi vanno proclamando ai quattro venti di volere il secondo posto alle spalle del Monza (il che passa, ovviamente, attraverso la vittoria contro di noi); ancora una volta lo Stadio dei Marmi diventa una tappa fondamentale e questa volta la risposta deve essere di quelle che si sentono da lontano.