Renzi apre “Italia Viva”, truppe confuse. Bracciali si ritira, Ruscelli candidato unico alla segreteria provinciale

Il nuovo movimento di Matteo Renzi, “Italia Viva”, presentato ufficialmente a “Porta a Porta” da Bruno Vespa, pare forte nel Palazzo, con una quarantina tra deputati e senatori e quindi con capacità contrattuale decisiva nei confronti di Conte e, volendo, con la forza numerica di staccare la spina al governo giallo rosso. Ma nelle periferie, Arezzo compresa, non tutti paiono convinti della scelta di abbandonare la casa madre. Anzi pochi. Quasi nessuno. Meno. Solo uno. Anzi, una. E si sapeva già.
Ad Arezzo, in quella che è stata la provincia più renziana d’Italia, non si registrano particolari entusiasmi nei confronti della neonata creatura. Tutt’altro che chiara la posizione di quelli che furono (sono, saranno?) i divulgatori del Renzi-pensiero in provincia di Arezzo: se Maria Elena Boschi da Laterina, la fedelissima, ha subito aderito a Italia Viva (e nessuno nutriva dubbi), l’amica sindaca di Laterina Pergine Valdarno Simona Neri ha annunciato di voler rimanere dentro il partito democratico, mentre l’ex onorevole Marco Donati da Arezzo prende tempo e non decide, probabilmente in attesa della Leopolda prossima ventura. Matteo Bracciali, candidato sindaco di Arezzo nel 2015, candidato alla segreteria provinciale del Pd di parte renziana, esce dalla contesa con Francesco Ruscelli e ne sarà il vice. Alessandro Caneschi resta dov’è, alla segreteria del Pd comunale e anche Lucia De Robertis non prende la scia di Renzi e resta convintamente dentro il Pd.
Intanto Francesco Ruscelli, che ha dichiarato di non condividere e non comprendere la decisione di Renzi, si appresta a prendere le redini del partito “per rilanciare con orgoglio, passione e spirito unitario il ruolo e la funzione del Partito Democratico nel paese e nel territorio“.