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sabato | 12-07-2025

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Rampini e Tanti, battaglia sulla Commissione pari opportunità. Il Comune di Arezzo sostiene Tiziana Nisini

L’Assessore di Monte San Savino Erica Rampini polemica con l’indicazione contraria del Comune di Arezzo:

“Da pochi giorni è nata la commissione pari opportunità della provincia, nel cui bando si legge che le nomine delle componenti devono essere fatte anche dalle conferenze zonali. Avviene così che la sottoscritta si candida con il sostegno di 5 comuni (di cui due vicini al centrodestra) su 6 della zona aretina. L’unico contrario è il comune di Arezzo, il quale vuole imporre, oltre ogni regola democratica, la propria assessora alle pari opportunità. Colei che risiede anche in senato e che pare voglia fare incetta di posti, (con la Lega in calo chissà quando le ritocca) proprio alla faccia delle pari opportunità e della democrazia. Ma fin qui nulla di male, si fa per dire, infatti la detentrice di questa delega non ha mai fatto nulla sul tema: non esiste più l’ufficio smantellato proprio dalla giunta Ghinelli, non esistono atti o delibere attinenti a questo tema, se non dei patrocini, che come si sa non si negano a nessuno, non esistono iniziative nè l’8 marzo né il 25 novembre, né in qualsiasi altro giorno dell’anno, direttamente organizzate dall’amministrazione. Inoltre nel suo mandato al senato non si è occupata del tema e anzi ha sostenuto fermamente il ddl Pillon fortemente osteggiato da donne anche di destra. Mi chiedo dunque che ruolo svolgono le competenze, che peso diamo alla meritocrazia. E posso ben dirlo di fronte ai due curriculum pubblici e inviati alla segreteria. Ma nulla, il Comune va avanti ostinato, perché il nome viene imposto dall’alto e lei ne vuole fare parte. Ma una domanda sorge spontanea: come mai il comune non ha una sua commissione?! Come mai in questi anni questi tema non è stato trattato ed adesso nasce tutto questo interesse?”

L’assessore Lucia Tanti replica così alla presa di posizione dell’assessore al Comune di Monte San Savino e responsabile provinciale di Rifondazione Comunista, Erica Rampini, riguardo la composizione della costituenda commissione.

“E’ giusto che anche l’area aretina abbia una sua rappresentanza di centrodestra all’interno della commissione pari opportunità della Provincia. Chiedermi di rinunciare a quello che è un nostro diritto, è una bizza e una provocazione politica che non posso accettare e che manifesta una scarsa consapevolezza circa il vero valore della commissione, che non può essere strumento culturale e politico in mano soltanto a esponenti di sinistra e di sinistra radicale. Così sarebbe infatti se rinunciassimo a dare spazio a culture politiche alternative, che hanno lo stesso diritto di potersi esprimere all’interno di un consesso che la sinistra ancora ritiene di sua proprietà. Mi preme peraltro aggiungere che non si tratta di uno scontro tra parti politiche ma del giusto e legittimo confronto tra sensibilità diverse, anche trasversali, che non possono essere soffocate dalla logica del posticino per forza. Tiziana Nisini non è semplicemente un assessore e un esponente politico della Lega, ma è una persona che su alcuni princìpi di fondo ha una sensibilità che la caratterizza e che è patrimonio non solo del centrodestra, sensibilità che ha dimostrato nel lavoro e nell’impegno con le associazioni in tutti questi anni. Tenere fuori questa sensibilità dalla commissione significa non aver capito nulla di ciò che la commissione dovrà fare: essere espressione di più voci, avere un legame con il territorio e incarnare davvero un’idea di pari opportunità, che proprio laddove si vogliono ridurre a una sola parte, perdono completamente di significato e di utilità”.

“Il nostro territorio è diviso in tre sottozone che devono indicare i nominativi per la commissione: Arezzo, Casentino e Valtiberina. Le ultime due hanno candidato il sindaco di Chitignano, Valentina Calbi, e l’assessore del Comune di Sansepolcro, Catia Del Furia. In base a questo, il Comune di Arezzo ha trovato convergenza sul nome dell’assessore Tiziana Nisini. La commissione pari opportunità ha un valore politico rilevante e, se avessimo accettato la candidatura di Erica Rampini, la sensibilità di una larghissima fetta di cittadinanza, che si riconosce nell’area di centrodestra, non sarebbe stata rappresentata. Non c’è nessun tipo di preclusione personale nei confronti dell’assessore Rampini, alla quale riconosco un grande impegno sui temi dei diritti delle donne, ma una semplice e legittima valutazione politica. E’ per questo motivo che, come espressione della conferenza di zona, non posso e non intendo fare passi indietro. Anzi, rivendico con forza la necessità di avere voce in un consesso così prezioso”.

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