Diario di Bordo
“Se Arezzo fa Arezzo non ha paura di niente”. Cantieri, sviluppo, sociale, Tanti fa il punto. Sindaco? “Il nome dopo le Feste”
Medioetruria? “Non potrà che essere Rigutino“. Lavori? “La mia visione non è quella di una città musealizzata“. Sanità? “Affaticati“. Elezioni? «Sarò della partita per le amministrative. Come e in che ruolo lo decideremo nel centrodestra. L’importante è un principio: si vince insieme e si perde insieme». Siamo a Palazzo Cavallo per un bilancio del 2025 e uno sguardo al nuovo anno con la vicesindaco Lucia Tanti. Un anno segnato da investimenti, cantieri avviati, dibattiti accesi e scelte che incidono sul volto futuro della città.
Via Tiziano e zona Giotto: crescita contro immobilismo
Lucia Tanti, partiamo dall’ultimo Consiglio comunale del 18 dicembre, conclusosi con l’approvazione del discusso atto sulle nuove costruzioni in via Tiziano, zona Giotto.
«Questa è una città che nel 2025 ha centrato importanti segnali di crescita. I privati investono dove c’è promessa di crescita, non di decrescita. Abbiamo avuto un imprenditore illuminato che ha investito nell’area Lebole (Bertelli, ndr), altri investimenti sono in corso in via Petrarca e in diverse parti della città. Via Tiziano si incastona perfettamente in questo ragionamento: si investe in un’area già urbanizzata, senza consumo di verde, creando nuove esperienze abitative di livello medio-alto e permettendo al quartiere Giotto di restare motore di sviluppo, come lo è sempre stato».
Il dibattito è stato acceso, con comitati contrapposti.
«Fa parte della dialettica di una città sana. La Giunta ha fatto tutti gli approfondimenti: sicurezza idraulica, valutazione ambientale strategica positiva, il Consorzio di Bonifica ha garantito i lavori necessari. Non si capisce perché chi ha potuto costruire in passato voglia impedire ad altri di farlo oggi. Una città cresce quando le persone decidono di viverci».
Saione e via Fiorentina: lavori e lavoro
Altro fronte caldo è Saione, in particolare via Fiorentina, tra tempi lunghi e investimenti importanti.
«Nello stesso giorno del Consiglio comunale, l’assessore Casi ha incontrato due comitati: uno favorevole alla piena pedonalizzazione, l’altro – commercianti e lavoratori – che sostiene la scelta di non inibire del tutto la circolazione. Lavori e lavoro devono andare d’accordo. Ci sono due visioni: una più musealizzata e statica, l’altra che difende il patrimonio ma guarda al futuro. Io sto decisamente con la seconda».
Demografia, accoglienza e redditi
Durante la presentazione del DUP, l’assessore Alberto Merelli ha illustrato dati demografici chiari: calo naturale, parzialmente compensato dai nuovi arrivi. Arezzo come si pone?
«Arezzo è storicamente accogliente. Abbiamo rafforzato le politiche sociali con 20 milioni di euro e 10 milioni destinati all’istruzione 0-6 anni. Sul piano reddituale, è diminuita la fascia 0–11 mila euro, quella della povertà più dura e sono aumentati i cittadini sopra quella soglia. È stato un obiettivo politico: togliere persone dalla fascia grigia del bisogno e metterle in una condizione di crescita e sviluppo».
E ora?
«La città ha dimostrato di saper tenere botta. O spingiamo sull’acceleratore, o ci accontentiamo. Per responsabilità generazionale, io dico che dobbiamo spingere. Abbiamo lavorato molto sull’edilizia residenziale pubblica con l’assessore Manneschi, ora dobbiamo fare altrettanto per la classe media».
Imprese e infrastrutture: una città che produce
Ancora Merelli ha ricordato che ad Arezzo ci sono oltre 11 mila imprese registrate, più di una ogni dieci abitanti, ma la città ha bisogno di infrastrutture.
«Questo dato dice tutto sull’operosità della città. Ma proprio per questo servono infrastrutture adeguate. Prendiamo Via Fiorentina, per esempio, sarà una vera rivoluzione. Qualcuno dice che via Fiorentina sarà una rotatoria, è come dire che San Pietro è una Chiesa. No, San Pietro è una Cattedrale. Via Fiorentina prevede due livelli di traffico, uno di superficie e uno a livello sfalzato, un sottopasso: un’arteria che nella parte superficiale permetterà il percorso cittadino, sotto sarà uno snodo.».
E sulle grandi opere?
«L’Alta Velocità. L’ho sempre detto: Medioetruria non può che essere Rigutino. Bene che il presidente Giani tenga il punto: sarebbe un passaggio epocale per Arezzo e per il Centro Italia».
Sanità: investimenti sì, ma in ritardo
La Regione investe sul San Donato e sulla riorganizzazione della Asl Toscana Sud Est. Vi convince il piano di riassetto e riorganizzazione recentemente presentato?
«Ci arriviamo affaticati. Gli investimenti sono imponenti, tra Pnrr e risorse regionali, ma arrivano tardi. Il San Donato è strutturalmente sofferente. Rischiamo di arrivare fuori tempo massimo. E poi c’è la questione delle ‘Aslone’: non mi convincono, sono penalizzanti. Il carico degli ospedali di vallata si riversa su Arezzo: dall’affanno al collasso il passo è breve».
Fondazione Arezzo Comunità: fare rete
La Fondazione Arezzo Comunità può crescere ancora?
«Tutto è migliorabile. Oggi ha 80 associazioni aderenti, quasi mezzo milione di euro redistribuiti. La Fondazione non sostituisce il Comune, ma sostiene chi dà servizi. Aiuta quelle piccole associazioni che fanno un lavoro sociale enorme, ma che hanno difficoltà con bandi, rendicontazione, capacità di fare rete. Così possono concentrarsi sul volontariato, che è il loro cuore».
Arezzo Città del Natale e over tourism
Un evento in crescita costante. Ci sono rischi?
«Sta andando fin troppo bene. E dopo dieci anni non è fortuna, è bravura. Quello di Arezzo si colloca tra i cinque eventi natalizi più importanti d’Italia. Ora dobbiamo migliorare i servizi collaterali, come parcheggi e logistica. I commercianti stanno lavorando molto: questa alleanza con Confcommercio funziona».
Verso il 2026: elezioni e profili
Il 2026 sarà l’anno delle elezioni amministrative. Il dibattito apertosi sul successore di Ghinelli è vivace sia nel centrodestra che nel centrosinistra.
«Finalmente ci siamo arrivati! Se non ci fosse dibattito mi preoccuperei. Serve tempo: non è una bandierina da piantare, ma la scelta di un profilo che garantisca crescita, sviluppo e coesione. Come diceva Aldo Moro, per fare le cose bene serve tutto il tempo necessario».
Il profilo è già individuato?
«No. Stiamo valutando più profili: politico-amministrativi, outsider, mondo delle professioni. Non tutte le personalità vanno bene in ogni fase storica. Pensarci bene fa onore».
E Lucia Tantisarà della partita?
«Della partita sì. Sono una militante del centrodestra. Come e in che ruolo lo decideremo insieme. L’importante è un principio: si vince insieme e si perde insieme».
Tempi per l’annuncio?
«Direi dopo le Feste, comunque entro gennaio. Ma conta arrivarci bene, non in fretta. La fretta non fa parte della politica».
Un augurio agli aretini
«Salute, armonia nelle famiglie. Nel 2015 Arezzo aveva le orecchie basse; oggi ha gli occhi vispi. Auguro che restino vispi e che le orecchie stiano dritte. Quando Arezzo fa Arezzo, non ha paura di niente».
Grazie, Lucia Tanti.
«A te».




